
Tre tifosi della curva Nord a urlargli dall’alto – non complimenti – e altri ancora, da dietro il vetro, a inveire. Dall’arrivo in elicottero e successiva ‘passerella’ sul manto erboso del 5 luglio 2017 agli striscioni di contestazione e l’aspro confronto post ultima gara stagionale del 18 maggio 2018: dieci mesi e mondo rovesciato per Stefano Bandecchi, colpevole ‘principe’ – non l’unico, ovviamente, ma chi comanda la barca non può che essere l’indiziato numero uno – di una delle peggiori stagioni della storia della Ternana. La sconfitta con l’Avellino ha chiuso una delle pagine più nefaste della società e ora, con Luigi De Canio tecnico e Danilo Pagni direttore sportivo, si riparte da quella serie C che mancava dal 2012. Tutto meritato.
TERNANA, TI ATTENDE LA SERIE C: SI CHIUDE DA ULTIMI

La giornata di venerdì ha visto una doppia svolta in chiave futura per la società di via della Bardesca. Due operazioni lampo per venire incontro a una piazza inferocita con la proprietà per l’atteggiamento – reiterato, il cambio rotta c’è stato a gennaio quando ormai la situazione era bella critica – tenuto durante l’anno e soprattutto per le scelte gestionali (mercato, cambi di tecnico in momenti tardivi o comunque sbagliati) che hanno condannato le ‘Fere’ al triste e mesto ritorno nella terza serie italiana. Da ultimi oltrettutto, con ‘paracadute’ economico che non andrà oltre i 600 mila euro. Il 43enne di Castrovillari direttore sportivo con contratto a lunga scadenza ed eliminazione Unicusano nello stemma della maglia già per l’ultima gara dell’anno in B: eccole le scelte immediate e repentine per ufficializzare la ‘retromarcia’ della proprietà universitaria su due aspetti rilevanti della società . «Senza lilleri non si lallera», hanno inoltre ricordato – striscione fuori dallo stadio – alcuni supporter all’imprenditore livornese: una frase che fu riferita a Bandecchi lo scorso 1° ottobre, nel primo e vero incontro ‘off-records’ con alcuni esponenti della tifoseria.

IL CONFRONTO TRA STEFANO BANDECCHI E LA CURVA NORD, VIDEO
Il post derby Una ‘vittoria di Pirro’ quel 2-3 – epico e inaspettato quanto si vuole, ma inserito in un contesto più che negativo – di Perugia. Così si è rivelata a vedere i risultati dalla trasferta del ‘Curi’: di fatto, paradossalmente, quei tre punti hanno spento la Ternana. Sono stati gli ultimi punti rossoverdi della serie B 2017-2018, poi cinque sconfitte di fila – undici reti incassate – e De Canio che chiude con una media punti inferiore all’1. Mese disastroso.
LUIGI DE CANIO E IL COMMENTO SU DANILO PAGNI, VIDEO

Una pessima annata che ha coinvolto, suo malgrado, anche Martin Valjent. Il difensore slovacco – straniero con più presenze nella storia della società , superato Avenatti proprio nelle partite conclusive della sua avventura da ‘Fera’ – lascia dopo oltre 140 apparizioni senior ufficiali e cinque anni di serie B. Un finale che non meritava: «Ringrazio Terni e la Ternana per come si è comportata con me dal primo giorno quando sono arrivato. Ho conosciuto persone straordinarie, sono cresciuto a livello umano e professionale: mai mi sarei immaginato di poter fare cinque anni e così tante partite in rossoverde. Purtroppo oggi è un giornata che mai avrei voluto ci fosse, bisogna affrontarlo da uomini e auguro alla Ternana di rientrare il più velocemente in B».
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«Impossibile scusare». Il saluto di Montalto Quando chiudi con questi numeri c’è ben poco da mettere in luce, se non questioni negative: «Quest’anno è stato bruttissimo – ha proseguito il 22enne – e dal primo all’ultimo serve prendersi la responsabilità , non si può scusare una stagione del genere. A Terni sono stato trattato come un figlio e i tifosi mi hanno sempre sostenuto: non posso che ringraziarli». Nel contempo Adriano Montalto, 20 realizzazioni stagionali, ha salutato città e squadra con un messaggio su Instagram: «Con il cuore in mano voglio dirvi grazie per la fiducia, per aver creduto in me e per avermi ridato la grinta e la forza di rigonfiare la rete. Io non dimentico Terni, è diventata la mia seconda casa e tutto rimarrà tale. Adesso mi curerò per ritornare più forte di prima e chissà se ritaglieremo la gola insieme. Un grande in bocca al lupo augurandovi il meglio. Grazie». La Salernitana lo tiene d’occhio.
MARTIN VALJENT, TERNI, LA TERNANA E LA VITA ROSSOVERDE TERMINATA, VIDEO

Le persone e Tesser Valjent, prima di salire in serie A con il Chievo Verona, ci tiene a ricordare un paio di cose: «Gli ultimi quattro anni la salvezza è stata strappata con i denti alle ultime partite, sono state bellissime. Partita unica? Il derby a Perugia di certo. Per fortuna o sfortuna della piazza sono cambiati tanti allenatori e direttori sportivi: dovessi citarne uno direi sarebbe Attilio Tesser, con lui ho trovato molto spazio da giovanissimo e c’è stato un bellissimo rapporto. Centrammo la permanenza in serie B anche in quell’occasione». Passato. Il futuro per lui si chiama serie A (salvo prestiti altrove) con possibili presenze contro Juventus, Milan, Napoli o Roma. Per la Ternana serie C e match con Fano, Gubbio, Arzachena o Albissola. Giusto così.