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Home » Ternana, settimana di sbando e ‘nevrosi’

Ternana, settimana di sbando e ‘nevrosi’

di Simone Francioli
26 Aprile 2016
in Apertura 5, Calcio, Sport
Tempo di lettura: 5 minuti di lettura
Breda durante l'esultanza ascolana

Breda durante l'esultanza ascolana

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di S.F.

La salvezza è più che a portata di mano e le concorrenti stanno dando una mano, vero. Come lo è il fatto che, per chiudere in maniera definitiva il discorso, serve una vittoria. E per raggiungere tale obiettivo, tutt’altro che proibitivo per la Ternana considerato il calendario, non poteva presentarsi un cammino migliore: tre scontri diretti di fila contro Vicenza, Pro Vercelli e Ascoli, quest’ ultimi in casa. Non era semplice topparli tutti e tre, le ‘Fere’ ci sono riuscite. Tra prestazioni difensive da incubo, isterismi diffusi e cali di tensione i rossoverdi hanno chiuso il trittico con appena un punto all’attivo. E l’ansia in seno alla truppa di Breda aumenta.

GUARDA LA FOTOGALLERY DI ALBERTO MIRIMAO

Federico Furlan e César Falletti a fine match
Federico Furlan e César Falletti a fine match

La trasformazione ha avuto inizio nella settimana tra la sconfitta interna – 0 punti, ma prestazione dignitosa quantomeno – contro la capolista Crotone e la trasferta di Vicenza, dove la Ternana ha evidenziato un preoccupante atteggiamento di superficialità e disattenzione. Che si è poi ripetuto a tratti martedì sera in casa al cospetto della Pro Vercelli e ha raggiunto l’apice sabato nel ‘derby’ con l’Ascoli. Pancia piena e rilassamento causa buon periodo precedente e penalizzazione alla Virtus Lanciano? Cedimento fisico? O semplicemente una settimana no? Comunque sia un crollo, perché di questo si tratta prendendo in esame questo periodo, che è andato a minare quel clima di serenità e calma che pervadeva l’ambiente. Forse troppa. E pensare che l’Ascoli si era presentato al ‘Liberati’ senza Giorgi, Addae, Petagna e Jankto, giocatori di massima rilevanza per lo scacchiere di Mangia. Così come i piemontesi stavano riuscendo a inchiodare le ‘Fere’  privi di Castiglia, Budel, Rossi, Emmanuello e Gatto. La strada era spianata.

ROBERTO BREDA A FINE MATCH: «RAGIONARE DA COLLETTIVO. BASTA NERVOSISMO»

González alla peggior gara stagionale
González alla peggior gara stagionale

Inquietante le prestazioni in particolar modo del pacchetto arretrato da un mese a questa parte. Cambiano interpreti e posizioni, ma il risultato è lo stesso: undici gol al passivo nelle ultime cinque gare, mai sotto le due reti incassate nei match disputati ad aprile. A rappresentare in maniera chiara l’evidente stato di confusione e deconcentrazione della difesa è la rete del momentaneo 2-1 ascolano: inedito e banale l’errore di González – alla peggior gara in maglia rossoverde – sulla finta di Altobelli, più che dormiente Janse nel ‘seguire’ il taglio di Cacia dopo la respinta di Mazzoni. Incredibile anche il mal posizionamento generale in occasione del calcio d’angolo che ha consentito a Pecorini di superare il portiere livornese e il pessimo tentativo di intercetto palla di Meccariello – da lì nascerà il calcio d’angolo dello 0-1 – su Carpani . E qui gli arbitri poco c’entrano.

Urla, sbracciate e ammonizioni Proteste, richiami e confronti. Con arbitri, compagni e avversari. Risultati? Un ammonizione che costringerà Mazzoni a saltare la trasferta di Como, nervosismo perenne e perdita di lucidità – Zanon a rischio rosso nel contatto fisico con Mangni, Palumbo graziato del secondo giallo da La Penna – nei momenti chiave del match. Non è così che si superano gli avversari. Se l’Ascoli ha, di fatto, segnato in tutti gli affondi in area rossoverde il problema magari è di natura tattica e tecnica, non di certo per la direzione di gara.

Falletti festeggia il momentaneo 1-1
Falletti festeggia il momentaneo 1-1

Gli unici ad accendere le ‘Fere’ sono stati Furlan e Falletti. A tratti le accelerazioni dei due brevilinei rossoverdi hanno creato diversi grattacapi alla retroguardia marchigiana, come in occasione del 10° gol stagione dell’uruguaiano e della deviazione – combinazione fortuita proprio con il 10 delle ‘Fere’ – sotto porta dell’ex Bassano Virtus, vicino a siglare il 2-1. Una parte centrale di secondo tempo dove la Ternana sembrava in grado di poter ribaltare il risultato nonostante un insufficiente Ceravolo, stretto nella morsa di Canini e Milanović, e un Belloni in chiaroscuro.

Si è rivelato un azzardo quello di schierare Manuel Coppola nella formazione di partenza. Chiaro che Breda dinanzi al match decisivo – nelle intenzioni dei rossoverdi – dell’anno non abbia voluto rinunciare all’undici ‘tipo’, schierando il romano in coppia con Busellato nel 4-2-3-1: male tuttavia l’ex Catania, apparso in difficoltà già a partire dalla mezz’ora e tolto dal terreno di gioco a inizio ripresa. Male Coppola, peggio il suo sostituto, Palumbo. I venti minuti dove la Ternana ha dominato sono stati sviluppati per lo più grazie a giocate personali di Furlan e Falletti, ma sul piano del gioco le ‘Fere’ hanno avuto più di qualche problema nel superare la barricata bianconera.

Massimiliano Busellato uno dei pochi sufficienti
Massimiliano Busellato uno dei pochi sufficienti

Il cambio di Avenatti negli ultimi istanti del match non ha prodotto nulla, se non un incremento considerevole di lanci dalla trequarti alla ricerca di qualche deviazione aerea. Che ovviamente non è arrivata. Tardivo magari l’ingresso del 20 rossoverde, tuttavia l’infortunio di Vitale nel primo tempo, l’avvicendamento Coppola-Palumbo già in avvio di secondo tempo e la situazione legata ad ammoniti (Mazzoni) e acciaccati (Busellato, Ceravolo) ha bloccato l’allenatore trevigiano nell’accelerare i tempi.

«Ora basta» Breda se la prende in special modo con la ‘nevrosi’ che sembra aver colpito la Ternana di recente: «Nessuna giustificazione per la tensione. Il problema dell’ansia ce lo dobbiamo togliere, c’è da riflettere: già in passato abbiamo avuti problemi nel far punti in casa e la lettura da ora in avanti deve essere la stessa dell’altra volta, dire basta. Fregarcene e andare dritti. Abbiamo la fortuna – ha proseguito il veneto – e il merito di avere ancora tutto nelle nostre mani, ma serve ragionare più da collettivo: vedo delle situazioni che a volte dimostrano del nervosismo che non ci possiamo permettere. La Ternana deve vincere e fare le sue cose, senza pensare ad altro».

I tifosi ascolani in curva ovest
I tifosi ascolani in curva ovest

Un passo che non arriva Aprile chiuso con 2 punti sui 15 a disposizione. Il peggior mese dell’era Breda: «Non riusciamo a ottenere i risultati che i tifosi vorrebbero nelle partite più sentite e a fare quest’ultimo passo per la salvezza, c’è poca tranquillità». Il veneto ha concluso poi affermando che «mi sento sempre a rischio, ma per quel che mi riguarda ho da tenere alta la concentrazione solo sul lavoro. Poi ci sono delle persone sopra di me che dovranno decidere. Ognuno ha le proprie responsabilità: resta il fatto che c’è ancora da sudare per la salvezza». Domenica a Como c’è l’ultima della classe.

K.o. sugli spalti Erano in 900 e si sono fatti sentire, come prevedibile. Al ‘Liberati’ sabato gioco facile anche per i supporter bianconeri, giunti in massa per seguire la squadra nel fondamentale scontro salvezza: d’altronde se nonostante striscioni sparsi per la città, importanza della sfida e rivale ‘storico’ si vendono poco più di mille biglietti sponda ‘Fere‘ c’è poco da fare. Ok la pioggia, l’indifferenza e la freddezza dei piani alti romani da mesi a questa parte, ma il dato è comunque molto deludente. Non una sorpresa considerando che solo due settimane fa, nel ricevere la capolista Crotone dopo quattro risultati utili consecutivi, si erano presentati in appena 3398. A questo punto resta difficile immaginare che si tornino a superare – l’ultima volta a ottobre contro l’Avellino – le 4 mila unità.

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