Terni, 21 furti in casa: carabinieri incastrano la banda delle razzìe

Con l’operazione ‘Broken Windows’ l’Arma ha arrestato un 36enne albanese e denunciato la compagna. Accertamenti su altri due soggetti

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Ben 21 furti commessi fra il Ternano e il Lazio, dall’ottobre 2020 ad aprile 2021. Sono quelli addebitati alla banda, con base su Roma, scoperta dai carabinieri del comando stazione di San Gemini – guidati dal luogotenente Fabio Iucci – e della Sezione operativa del Nor di Terni, coordinati dal tenente Alessandro Gianforte. Un lavoro certosino, quello che ha visto in campo anche il sostituto procuratore Giulia Bisello, che ha portato all’arresto di un 36enne di nazionalità albanese (A.B. le sue iniziali) residente a Roma, nella zona di Torre Angela. Denunciata a piede libero la compagna dell’uomo, coetanea di nazionalità romena. Su altri due uomini – uno di origini albanesi e l’altro romeno – sono in corso accertamenti volti a comprendere le loro eventuali responsabilità nel contesto dell’organizzazione, capace di compiere furti in serie nelle abitazioni con metodi particolarmente professionali. Quelli avvenuti a Terni – riconducibili al gruppo – sono 7, ben 6 a San Gemini e gli altri suddivisi fra i territori comunali di Forano (Rieti), Riano e Monterotondo (Roma).

‘BROKEN WINDOWS’, IL TENENTE CACCETTA: «INDAGINE COMPLICATA, MA OTTIMI RISULTATI»

Una banda professionale

Il gruppo era solito muoversi partendo dalla capitale, scegliendo con cura gli obiettivi da colpire e quindi entrando in azione con tempi celeri e metodi ormai standardizzati. Per la prima parte della fuga utilizzavano autovetture che poi venivano abbandonate: erano di solito i complici, anche loro di stanza a Roma, a ‘recuperarli’ per il viaggio di rientro a bordo di veicoli ‘puliti’. Della refurtiva dei 21 ‘colpi’, purtroppo nessuna traccia: logico quando i bottini sono composti soprattutto da contanti e gioielli, oltre a qualche bene facilmente piazzabile sul mercato dei ricettatori.

L’indagine

Alla conferenza stampa, oltre al luogotenente Iucci, al tenente Gianforte e al pm Bisello, era presente il comandante del Nor della Compagnia di Terni, tenente Francesco Caccetta. Per il magistrato che ha indagato sulla banda ‘romana’, «i reati predatori sono fra quelli più sentiti dalla popolazione e nel territorio di Terni vengono compiuti soprattutto da soggetti provenienti da fuori regione e quindi sconosciuti alle forze di polizia del nostro territorio. Devo fare i complimenti all’Arma – ha detto il pm Bisello – che ha dimostrato ancora una volta grande sensibilità verso questo tipo di reati. Per giungere all’identificazione e quindi all’accertamento delle responsabilità dei soggetti, ci siamo avvalsi delle immagini registrate da varie telecamere pubbliche, di intercettazioni telefoniche e dell’analisi dettagliata di tutte le denunce sporte dai cittadini del territorio Ternano e dei comuni limitrofi. Un lavoro imponente – ha aggiunto il magistrato – di cui va daio pieno merito ai carabinieri di San Gemini e di Terni. L’invito che rivolgiamo ancora una volta ai cittadini è di segnalare e denunciare sempre. Perché le investigazioni sono accorte e tempestive e le informazioni ci consentono di agire in maniera ancor più efficace».

L’importanza delle segnalazioni

Parole condivise anche dal tenente Caccetta, secondo il quale «ai ladri va reso il compito il più possibile difficile. Per questo svolgiamo periodicamente incontri con la cittadinanza, ribadendo l’importanza di alcune contromisure come le difese passive e gli strumenti di prevenzione. Ma anche ‘spiazzare’ i malviventi, ad esempio non consentendogli di trovare le situazioni che loro si aspettano, può essere importante. Il loro lavoro è molto standardizzato e se nei cassetti del comò, per fare un esempio, non individuano subito ciò che cercano, sono spesso costretti a rivedere i propri piani e a perdere tempo. Magari decidendo di fuggire. La base fondamentale restano le segnalazioni dei cittadini, decisive anche per questa indagine».

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