Terni al ballottaggio, Lega primo partito

Leonardo Latini del centrodestra si ferma a un passo dal traguardo. Boom del partito di Salvini: oltre il 29%. Male Forza Italia, malissimo il Pd. Bene Fratelli d’Italia

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Una manciata di voti. Quelli che sono mancati al candidato sindaco del centrodestra a Terni, Leonardo Latini, per vincere al primo turno. Al ballottaggio del 24 giugno sfiderà Thomas De Luca del Movimento 5 stelle. La più grande novità, clamorosa ma in qualche modo attesa – forse non in questi termini – è che la Lega è nettamente il primo partito a Terni con oltre il 29,09%. Seguita dal M5s (24,42%) e dal Partito Democratico che si ferma al 12,57%.

Thomas De Luca e Leonardo Latini

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A un passo dal traguardo Leonardo Latini ha ottenuto oltre 25.531 voti, pari al 49,22%. De Luca 12.986 (25,03%). Se il centrodestra affronterà il ballottaggio – che è comunque una partita a sé – con molte più certezze che dubbi, il M5s dovrà cercare di allargare il proprio bacino per sperare in un successo che a questo punto avrebbe il sapore dell’impresa. Perchè i pentastellati si confermano solidi a Terni, ma senza ‘sfondare’ come i suoi elettori e sostenitori speravano.

TERNI, GLI OTTO CANDIDATI: VOTI E PERCENTUALI

Paolo Angeletti

Batosta attesa Del Pd va detto che davvero in pochi confidavano sul fatto che Paolo Angeletti potesse inserirsi nella sfida Latini-De Luca, ma il risultato ottenuto dal partito segna un ulteriore crollo anche rispetto alle recenti politiche. E in un Pd che a Terni è da tempo in ebollizione, questo potrebbe significare un terremoto dalle conseguenze oggi difficilmente immaginabili. Intanto per via Mazzini c’è da affrontare anche la decisione su quale atteggiamento tenere al ballottaggio.

TERNI, LE TREDICI LISTE: VOTI E PERCENTUALI

Catiuscia Marini

«Solo colpa del Pd» La ‘tocca piano’ la presidente della Regione, Catiuscia Marini, dopo la dèbacle Dem a Terni: «La sconfitta non è di Paolo Angeletti, al quale deve andare il nostro ringraziamento, ma del Pd che dopo anni di difficoltà nella maggioranza al Comune di Terni e le divisioni alimentate anche nella definizione del percorso per le candidature e le liste, non poteva che concludersi con un mandato all’opposizione». Una presa di posizione destinata a fare rumore.

TUTTE LE PREFERENZE: SPICCANO FIORINI E MELASECCHE (LEGA)

Centrodestra sulle montagne russe Continua a calare anche Forza Italia che ottiene un 9,25%, inferiore anche al dato delle recenti politiche. L’effetto Lega-Merckx, in onore del ‘cannibale’, ha colpito gli azzurri ma non Fratelli d’Italia che, invece, piazza un ottimo 6,33%. A guardare tutti dall’altro c’è il partito di Salvini – e dello stesso Latini – che fa il pieno e continua nella propria ascesa: 14.667 cittadini hanno scelto la Lega, per un 29,09% da record.

Eleonora Pace

Orgogliosi del risultato «Una lunga notte che non ci ha regalato un risultato clamoroso solo per pochissimi voti rinviando la nostra città ad un supplemento di mobilitazione per dare finalmente corso ad un nuovo inizio di rinascita morale, sociale ed economica», così Eleonora Pace, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia commenta il risultato raggiunto in città dal partito di Giorgia Meloni. «A Terni, la coalizione guidata da Leonardo Latini ha sfiorato l’impresa e già dalle prossime ore riprenderemo senza soluzione di continuità il lavoro fin qui svolto per vincere tra due settimane il ballottaggio. Fratelli d’Italia Terni è estremamente felice ed orgogliosa del risultato raggiunto che, in un quadro di polarizzazione, ha visto il nostro partito aumentare consistentemente in percentuali e voti assoluti non solo rispetto a quattro anni fa, ma anche con riferimento al voto politico espresso lo scorso 4 marzo. In un contesto molto complesso, dove rimane più facile seguire le mode del momento, vogliamo dire grazie alla comunità di donne e uomini che hanno dato tutto ciò che potevano come candidati, simpatizzanti e sostenitori. Nessun politologo o scienziato ha permesso questo importante risultato ma tanta straordinaria umanità e dedizione. Questa è stata la nostra ricetta, questa sarà la nostra forza. Da stasera orgogliosi del risultato ottenuto riprendiamo l’iniziativa nella città per vincere, il prossimo 24 giugno, con Fratelli d’Italia e con Leonardo Latini sindaco».

Alessandro Gentiletti

Chi sorride Infine fra le liste minori, buoni numeri per Alessandro Gentiletti di ‘Senso Civico’ (3,9%) ed Andrea Rosati di ‘Prima Terni’ (3,23%), entrambi alla prima vera esperienza sul campo, con l’unica differenza che a sostegno dell’avvocato di ‘Terni Valley’ c’era anche un partito: Liberi e Uguali. Gentiletti, in un eventuale ballottaggio, potrebbe convergere su De Luca (anche se una parte di LeU non è proprio incline alla scelta), per Rosati sembra – stando anche ai programmi e a quanto affermato in campagna elettorale – più naturale il dialogo con Latini. Altre due settimane ed anche Terni avrà il suo nuovo sindaco.

Salvini: «Percentuale commovente» Esults il leader del Carroccio per il risultato ottenuto a Terni: «Abbiamo raggiunto – ha detto dopo la riunione del consiglio federale della Lega – percentuali commoventi, come a Terni e a Pisa, vuol dire che in questi faticosi e impegnativi primi giorni di governo stiamo lavorando bene, sono persona fortunata e felice».

Leonardo Grimani

Grimani «Quando il Pd fa il Pd, misurandosi con le esigenze – le parole del senatore – delle persone e dei territori, mettendo in campo candidati e progetti seri e affidabili e mandando in soffitta divisioni e autoreferenzialità, può andare a testa alta all’appuntamento col voto. In Umbria gli elettori hanno premiato l’impegno e la serietà, la credibilità di progetti calati sulle istanze delle comunità e costruiti ascoltando. In un contesto nazionale complicato e in un clima politico avvelenato, la straordinaria riconferma di Cristian Betti a Corciano, quella di Bernardino Sperandio e Trevi e di Letizia Michelini a Monte Santa Maria Tiberina, la vittoria di Sandro Pasquali a Passignano sul Trasimeno, i ballottaggi di Umbertide, con Paola Avorio, e di Spoleto, con Camilla Laureti, arrivati a valle di percorsi molto più complicati, raccontano proprio questo: fare politica tra le persone e per le persone, farci portatori di una visione positiva, con generosità e lasciando da parte personalismi e lacerazioni, farci perno di progetti larghi, inclusivi, capaci di coinvolgere le migliori energie civiche delle nostre città, è la nostra missione. In questo quadro la sconfitta di Terni è ancora più dura e dolorosa. Lo è in primo luogo perchè è una sconfitta di tutti, pesante, che consegna al Pd un ruolo marginale e un compito, difficile, di ricostruzione nel partito e nella città. Ma lo è soprattutto perché le divisioni e le lacerazioni, in particolare quando figlie di tensioni strumentali e funzionali a ragioni poco comprensibili dai cittadini, tutte piegate su logiche interne, producono effetti devastanti e ci allontanano dai problemi delle persone e dalle questioni del territorio. Questo vale per Terni ma ha valore universale – l’esito delle urne è chiaro – soprattutto alla vigilia di appuntamenti elettorali importanti, come le amministrative della prossima primavera e le regionali del 2020».

Partito Comunista «I risultati delle elezioni amministrative – il commento – che si sono svolte ieri a Terni confermano il quadro di arretramento generale della sinistra, trascinata nel tracollo di consensi subito dal Partito Democratico, colpevole della bancarotta, prima sociale che economica, della città e punito severamente dai cittadini per le politiche amministrative fallimentari portate avanti fino ad oggi. Al di là dei risultati, il dato che riteniamo realmente significativo è quello dell’astensione. Il 40% dei ternani ha ritenuto che non valesse la pena scegliere fra le proposte politiche sul campo. I programmi delle forze di centrosinistra e centrodestra, come quello dei 5 stelle, non sono stati ritenuti credibili dalla quasi metà dei ternani, che ha lasciato spazio al voto di protesta antipolitico. Allo stesso tempo, le forze di sinistra divise non sono state considerate un’alternativa dal blocco dell’astensione. In questo contesto, il Partito Comunista conferma i consensi ottenuti alle politiche del 4 marzo scorso. Il risultato, pur nella sua esiguità, rispecchia le nostre aspettative: è a partire da questa base che lavoreremo per rafforzare la nostra presenza e consolidare il nostro radicamento sul territorio Ternano. Lavoreremo anche per costruire una forza unitaria che possa costituirsi come una reale alternativa per le classi popolari, i lavoratori, i disoccupati, i pensionati e gli studenti e invertire la fase di arretramento a cui stiamo assistendo».

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