Mercato Staino Terni, ancora acque agitate

Ad un mese dall’accordo firmato per la ripartenza torna a salire il malcontento: «Comune non rispetta gli accordi». Missiva per palazzo Spada

Condividi questo articolo su

di S.F.

Un appuntamento settimanale destinato a non avere pace, se non per qualche breve periodo come nell’ultimo mese. Ancora acque agitate a Terni per il mercatino a vocabolo Staino, partito in grande affanno tra un litigio e l’altro dopo il trasferimento dal Foro Boario: a distanza di quattro settimane dall’accordo firmato a palazzo Spada con le associazioni di categoria ed i rappresentanti degli ambulanti torna a salire il malcontento tra chi deve lavorare nell’area.

8 GIUGNO 2020: INCONTRO E FIRME A PALAZZO SPADA

Missiva per palazzo Spada

È il Goia – rappresentato da Vincenzo Cardenia nel confronto dell’8 giugno – ad essere pronto a farsi sentire con il Comune con un documento a firma Giancarlo Nardozzi. Motivo? «Il mancato rispetto degli accordi», con volontà di tornare a vedersi per capire in che direzione si sta andando. E riaprire il tavolo di discussione. Una sorta di campanello d’allarme legato ai temi già ampiamente trattati in passato ma che, per il momento, non hanno trovato il riscontro sperato: asfaltatura di parte del piazzale, graduatorie (riaperti i termini con scadenza al 29 giugno, «non si sa nulla al momento», fa sapere un ambulante), strisce pedonali da sistemare e disposizione dei posteggi. Con i segni in terra che nel contempo stanno sparendo. «In generale è sceso il livello del mercato e la situazione è peggiorata», puntualizza chi si è adattato al nuovo contesto. Ora si deve far fronte – al netto della polvere, che già di per sé è un ostacolo non da poco – anche al caldo estivo. Sempre in attesa delle migliorie.

IL BRACCIO DI FERRO DI INIZIO GIUGNO

Il confronto del 28 maggio

«Senza graduatoria non possiamo fare nulla»

Dal canto suo l’assessore al commercio Stefano Fatale – più volte chiamato in causa dagli operatori – ricorda che «la riapertura della graduatoria era una delle condizioni poste per l’accordo e si sapeva che ciò avrebbe allungato le tempistiche. Senza quella non possiamo fare nulla, gli uffici ci stanno lavorando. Poi parleremo delle spese per l’asfaltatura. L’accordo sarà rispettato». Nuove scintille e attesa.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli