di S.F.
Una storia decennale di lavori non terminati e che si trascina tutt’ora? Di materiale non ne manca a Terni in tal senso. Alla lista, magari meno rilevante rispetto ad altre, si aggiunge un’altra area: quella tra via Gramsci e via Farini, accanto all’ex hotel Allegretti ormai abbandonato da anni: nel marzo 2009 fu stipulata una convenzione tra il Comune e il Consorzio Staino – coinvolte per diversi motivi la 3F Finanziaria srl, la Archimede Re SpA e la Parmenide srl – per la realizzazione di opere di urbanizzazione per vari interventi e la sistemazione generale della zona. Bene, siamo ai ferri corti dopo sollecitazioni e confronti nel corso del tempo: palazzo Spada ha avviato la procedura di incameramento della fideiussione da 221 mila euro.
Il primo progetto e gli otto anni trascorsi
Il progetto originario prevedeva la sistemazione e la cessione dell’area a verde completa di pubblica illuminazione e arredo, con tanto di fontana; opere per la viabilità e di collegamento tra via Farini e via Gramsci con segnaletica e la realizzazione delle infrastrutture a rete necessarie per complessivi lavori di urbanizzazione da 221 mila 584 euro. Il ‘patto’ – come spesso accade – inoltre determina la cessione gratuita al Comune delle aree una volta terminato il restyling attraverso un atto aggiuntivo. Peccato che la cosa si sarebbe dovuta chiudere entro cinque anni (2014), allungata al 23 marzo 2017 grazie alla proroga. Non è accaduto nonostante «ripetuti solleciti formali e verbali». L’amministrazione specifica poi che «non solo non erano stati ultimati, ma neppure iniziati e neanche erano state cedute al Comune né asservite le relative aree come stabilito».
La variante proposta e l’ok di Cufalo
A questo punto il Consorzio Staino ha presentato una proposta di variante di urbanizzazione per la realizzazione della viabilità di accesso all’ex hotel Allegretti con 13 posti auto pubblici, la sistemazione a verde pubblico tra via Gramsci e via Farini con la piantumazione di 18 piante ad alto fusto, illuminazione e arredo, percorso ciclopedonale di unione tra le due viee, il completamento degli allacci alle reti infrastrutturali e la correzione dell’innesto viabile su via Farini. Tutto da cedere in forma gratuita all’ente. Pare filare liscio: l’ex commissario straordinario di palazzo Spada Antonino Cufalo dà il via libera nell’aprile del 2018.
APRILE 2018, CUFALO APPROVA LA PROPOSTA DI VARIANTE
La ripartenza
E qui inizia – non che prima fosse andata bene – il nuovo corto circuito. Per il Comune la variante approvata da Cufalo – siamo ad agosto 2018 – non presuppone la ‘scadenza’ della vecchia convenzione: partono i solleciti per l’ultimazione dei lavori per l’adempimento degli obblighi con prima ‘minaccia’ di procedere all’immediato incameramento delle fideiussioni. Il Consorzio Staino è reattivo e risponde attraverso l’avvocato Giovanni Ranalli: tutto in mano alla Eredi Cavalletti Gianfranco con l’architetto Enzo Marinelli direttore dei lavori. Inoltre viene specificato che i lavori sarebbero iniziati nei primi giorni di settembre 2018: in effetti ci sarà la delimitazione e la pulizia dell’area di cantiere e della tracciatura a terra – ben visibile – della struttura muraria per la rampa di accesso all’ex hotel.
Lo scontro tecnico sulla variante e lo stop
In realtà la musica non cambia granché. Il Comune torna a tuonare: «I lavori non hanno più avuto alcun seguito malgrado i numerosi inviti e solleciti ad ottemperare alla convenzione». Non solo: «Il 10 dicembre 2018 è pervenuta un’ulteriore nota dell’avvocato Ranalli con la quale non si fa cenno alcuno alla volontà di realizzazione dei lavori, ma si afferma, invece, in modo apodittico, di ritenere decaduti i termini convenzionali stabiliti con l’atto del 2009 per l’intervenuta approvazione della variante progettuale. Quest’ultima, invece, com’è noto, non modifica le condizioni e i termini contrattuali stabiliti nell’atto stipulato, registrato e trascritto, i quali, non sono modificabili neanche dall’atto aggiuntivo alla convenzione stessa, peraltro neppure stipulato, sebbene necessario per la cessione al Comune della proprietà delle aree». Palazzo Spada va di ingiunzione per dare 90 giorni di tempo alla Consorzio Staino.
La critica ed i problemi
Non si va proprio d’accordo: «A seguito di tale provvedimento i lavori sono stati avviati, e con estrema lentezza, e lunghe e prolungate assenze dal cantiere sono stati realizzati una limitata parte dei lavori previsti, costituita dagli sbancamenti, e dai rinterri, dalla rete pluviale e da un marciapiede, rimanendo ancora da eseguire una gran parte delle opere sovratstruttura stradale, pista ciclabile, illuminazione pubblica, verde pubblico, percorsi, arredo urbano, recinzioni, tappetino e segnaletica, con la conseguenza del perdurare di un perenne cantiere con enormi problemi di sicurezza per la zona. Alla data odierna i lavori risultano ancora sospesi e il cantiere abbandonato da parte della ditta esecutrice». Risultato: prolungata inadempienza contrattuale, danni all’amministrazione comunale e alla collettività per l’indisponibilità del parco a verde, il parare di palazzo Spada. Conseguenza: il Comune ha avviato la procedura di incameramento della fideiussione da 221 mila euro a garanzia della realizzazione. Non è destinata a concludersi così la vicenda.
MI RIFIUTO IN AZIONE IN VIA FARINI LO SCORSO MARZO
Il degrado
Tema a parte ma nemmeno troppo vista la vicinanza. Lo scorso marzo i volontari civici di ‘Mi Rifiuto’ avevano ripulito l’area di fronte all’ex hotel Allegretti – evidente che qualcuno ci entri per fare chissà cosa, d’altronde ci sono un paio di aperture nella recinzione – in un paio d’ore: beh, a distanza di pochi mesi la situazione è la stessa del pre intervento. Un tremendo spettacolo.