Terni, asset territorio: «Ferma ed efficace ridefinizione»

L’input inserito nel Dup 2021-2023 con obiettivo di «evitare il depauperamento di servizi e presidi pubblici fondamentali». Focus sui centri decisionali e Perugia

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di S.F.

Rivitalizzazione degli asset strategici del territorio, riequilibrio ed organizzazione dei centri decisionali in ambito regionale. Tema più volte affrontato tra polemiche politiche e sviluppi non troppo felici – ultima in ordine di tempo la Camera di commercio – per Terni: l’argomento è tirato in ballo dall’amministrazione comunale in una parte del Documento unico di programmazione 2021-2023. Nero su bianco ci sono le intenzioni per trovare un bilanciamento, poi ci sarà da vedere se e come andrà nella realtà dei fatti.

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Il ruolo di Terni e il confronto con Perugia

L’input rientra nel contesto della pianificazione e dello sviluppo del Ternano: «Coerentemente – si legge nel programma – con l’ambizione di tornare a svolgere un ruolo nevralgico nelle dinamiche di sviluppo, crescita e scambi dell’Italia mediana, Terni e il suo territorio non possono prescindere da una ferma ed efficace ridefinizione, nei tempi e nei modi possibili, della propria dimensione territoriale, in termini di riequilibrio e confronto con il capoluogo regionale umbro, Perugia. Tutto questo significa anzitutto una più equa redistribuzione ed organizzazione delle centrali decisorie istituzionali e dei servizi pubblici essenziali: dai presidi sanitari pubblici (Ausl in primis) a quelli giudiziari (permanenza del tribunale fallimentare), dalla Camera di commercio all’ambiente (Arpa e non solo)».

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Il ridimensionamento

La motivazione è legata al «censimento, monitoraggio, riequilibrio e ridefinizione dei vari asset strategici sul territorio», nonché al «confronto istituzionale con gli altri territori contigui, ad iniziare da quello di Perugia». Il tutto per un «contrasto ad ogni ipotesi, progetto ed iter di reale ridimensionamento di presidi e servizi nella città di Terni». L’obiettivo – si spiega nel Dup – è di evitare «mediante accordi, ricognizioni, confronti istituzionali ed una politica di difesa delle prerogative territoriali, il progressivo quanto scongiurabile depauperamento di servizi e di presidi pubblici fondamentali, fenomeno gravemente deleterio per la tenuta sociale e lo sviluppo economico della città di Terni». Non resta che attendere le azioni in concreto.

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