Terni, bando entrate Comune: sfida a due

Venerdì mattina il primo step a palazzo Spada per affidare la concessione di otto anni per 88,6 milioni di euro: Ica vs Municipia. Ammissioni immediate

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di S.F.

Guanti, mascherine, distanza di sicurezza interpersonale e procedura – seppur a fatica, oltre un’ora di ritardo per risolvere l’impasse legata al sistema di accesso alla piattaforma Net4market – in porto. Il Comune di Terni ha chiuso il primo step per l’affidamento in concessione del servizio di accertamento e riscossione coattiva di Tari, luci votive e canoni dei mercati nonché del servizio di riscossione coattiva di Imu, Tasi, rette, mense scolastiche e fitti con l’apertura delle offerte: sono due le società in gara.

LA GARA PER ACCERTAMENTO E RISCOSSIONE ENTRATE

A sinistra Giulia Scosta, il Rup

Chi si è fatto avanti

L’affidamento avverrà con il criterio dell’offerta più vantaggiosa sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo. In gioco ci sono la Ica srl di Terni e la Municipia S.p.A. di Roma: entrambe – all’apertura delle offerte erano presenti i rispettivi rappresentanti – sono state ammesse senza necessità di soccorso istruttorio. Il valore stimato per la concessione (otto anni) è di 88 milioni 639 mila euro: un dato che arriva sulla base di un calcolo presuntivo delle entrate da accertare e riscuotere.

A DICEMBRE L’INIZIO DEL CAOS TARI 2014

Il Piano economico finanziario: le stime

La concessione ed il lavoro

L’appalto riguarda l’accertamento e la riscossione coattiva della Tari, luci votive e canoni dei mercati per le annualità pregresse dal 2015 e l’intera durata del contratto; a ciò si aggiungono Imu e Tasi per gli avvisi emessi e notificati dal 1° gennaio 2019 e per gli anni successivi, le rette/mense scolastiche per le ingiunzioni 2012-2013 e le annualità del contratto, fitti terreni/fabbricati per le ingiunzioni del 2018 e restante periodo dell’appalto. Il corrispettivo a favore della società aggiudicataria è da determinare in funzione dell’aggio percentuale: non può essere superiore al 6% – oltre Iva – rispetto all’ammontare lordo accertato e riscosso.

L’APPROVAZIONE DI FINE 2019

Le stime

Tra i documenti di preparazione per la gara c’è il Piano economico finanziario contenente le stime delle somme da recuperare. Spicca su tutti la Tari per oltre 67 milioni di euro, quindi l’Imu per 16,6 milioni, la Tasi con 1,3, luci votive, mercati, rette e mense (tutte poco sopra i 500 mila euro) e, a chiudere, i 496 mila dei fitti.

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