Terni, verde pubblico: via libera al bando

Approvati progetto e capitolato d’appalto dopo i problemi degli ultimi anni: durata quinquennale con base che sfiora i 2 milioni di euro. Riguarda taglio aree da 778 mila mq

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di S.F.

Con molta fatica – a partire dalla procedura 2018, annullata in autotutela dopo una discreta polemica – ed una serie di provvedimenti temporanei, ora a Terni c’è il via libera al capitolato d’appalto – gara europea – per il servizio di manutenzione del verde pubblico di durata quinquennale. Riguarda una componente arborea complessiva di circa 20 mila alberature e, a livello di superficie totale per il taglio dell’erba, di 778 mila 686 metri quadrati: il documento è stato curato dal responsabile del procedimento, Paolo Neri. Si parla di un avvio con urgenza della procedura.

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Paolo Neri

In cosa consiste. Le squadre

L’aggiudicatario si dovrà occupare di tagliare il verde su aree da 778 mila mq, potare le siepi, pulizia, spollonatura e zappettatura dei riquadri stradali, il taglio erba di 124 mila mq sulle banchine stradali, abbattimento di alberi (ora se ne occupa l’Afor), fornire e mettere a dimora i fiori negli appositi spazi, innaffiature di soccorso, lavoro su parchi e giardini compreso lo smaltimento del materiale di risulta, la pulizia di laghetti e fontane, la manutenzione e la gestione degli impianti d’irrigazione sistenti, la verifica semestrale delle aree di gioco e delle attrezzature ludiche. Nel documento si dà anche indicazione per lo sfalcio dei tappeti erbosi sul territorio comunale: l’input fa riferimento all’impiego di sei squadre da almeno tre operai.

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L’importo ed i criteri ambientali

L’importo stimato per l’intera durata dell’appalto è fissato in 1 milione 815 mila euro (poco più di 350 all’anno, dei quali appena 3.520 per la cura dei parchi giochi), mentre per quel che concerne la proroga tecnica si parla di 181 mila 520 euro: il totale sale così a 1 milione 996 mila euro. Lavoro per il dirigente alle attività finanziarie Claudio Carbone: dovrà disporre la copertura finanziaria di 450 mila euro nel bilancio 2020, oltre a quello pluriennale 2020-2022. Per quel che concerne la riduzione dell’impatto ambientale della manutenzione, viene sottolineato che il progetto «prevede specifiche misure affinché gli interventi siano rivolti alla riduzione degli input esterni (energetici, idrici, etc.) e delle sostanze chimiche utilizzate (diserbanti, concimi chimici di sintesi, prodotti per trattamenti delle acque, prodotti insetticidi e fungicidi antiparassitari) promuovendo l’impiego di materiali riciclabili, materiali rinnovabili». Il quadro economico generale – compresi oneri della sicurezza, Iva ed imprevisti – è di 2 milioni 250 mila euro.

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Le inadempienze

Il Comune detta le regole su tempistiche di intervento e programmazione. In caso di negligenze ci sono penalità di vario grado: si va da un minimo di 50 euro (come per la mancanza del tesserino di riconoscimento e la non tempestiva rimozione dei materiali di risulta) ad un massimo di 200 (inosservanza delle norme). Ulteriori casi riguardano l’assenza di strumenti idonei o necessari (100) ed i 50 per l’errata esecuzione del lavoro.

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