di S.F.
L’infinita e tortuosa vicenda di Cospea Alta? La costante bagarre su stadio-clinica? L’insoddisfazione per i lunghi percorsi amministrativi nel ‘mettere a terra’ le procedure? Non ci sono solo questi aspetti che, in questa fase, stanno un po’ tormentando i pensieri del sindaco Stefano Bandecchi. Ora si aggiunge un’altra tematica che, a quanto pare, ha fatto scattare il campanello d’allarme nella mente dell’imprenditore livornese: l’aggio per il pagamento dell’attività di riscossione ai soggetti con i quali il Comune ha un contratto in essere. A tirar fuori il curioso argomento – un adeguamento c’era già stato sul finire del 2023 – è stato lo stesso 63enne nel pomeriggio di domenica a Cospea.
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Il milione di euro
Bene, cosa sarebbe successo? Bandecchi stava parlando delle problematiche per il completamento della lottizzazione del quartiere di Cospea Alta, poi di punto in bianco ha cambiato mira: «Vi posso dare una notizia che sarà ‘simpatica’ per tutti e a breve arriverà in Comune? Ci sono cittadini ternani – ha tentato di spiegare ai presenti, la materia è molto tecnica – che pagano ciò che devono e altri che non pagano. Giustizia vorrà che noi dovremo organizzarci per incassare al meglio ciò che ci è dovuto. Ogni anno il Comune dovrebbe incassare una cifra, talvolta la incassa e altre no. Mediamente ci sono 20-25 milioni che restano fuori e ad oggi l’ente deve incassare circa 100 milioni. Noi abbiamo creato un sistema d’incasso che funziona». E fin qui tutto tranquillo, d’altronde la storia – al netto delle cifre – è nota. Poi il disappunto: «Sta succedendo una situazione imbarazzante. In quattro mesi abbiamo riscosso il doppio di ciò che il Comune incassava in un anno», la stima (poi dai documenti si potrà vedere la reale situazione). «Mi sono venuti a chiedere 1 milione di euro per pagare l’aggio». In estrema sintesi si tratta del compenso per l’agente di riscossione calcolato in percentuale sulla cifra totale. Una questione che, evidentemente, crea qualche inquietudine al sindaco.
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Riscossioni, servizi e bilancio
Bandecchi rimette così nel mirino i conti di palazzo Spada: «I bilanci fatti in precedenza, forse, sono tecnicamente non esatti. Altrimenti quel milione doveva già essere accantonato. Ma non è nel bilancio di Terni. È una piccola ‘bomba atomica’. Mi trovo nell’imbarazzo che, se continuo a riscuotere per dare servizi ai cittadini, dovrò levare soldi da alcune voci perché non sono previsti. Solo un imbecille – ha concluso – può fare un bilancio così. Se uno arriva dall’agricoltura, non deve tenere il bilancio pubblico in mano. Ora metteremo a posto, presenteremo questa cosa alla Corte dei conti». Un passaggio basico in realtà ma, magari per l’alto corrispettivo in ballo, ha spiazzato un po’. Difficile non attendersi un confronto sull’argomento in uno dei prossimi consigli comunali. La sensazione è che ci sia un bel po’ da fare per il dirigente (nonché direttore generale) dell’ufficio unico delle entrate Claudio Carbone.