Terni, bilancio: ‘spinta’ su verde e aggio per riscossione tributi. I nodi ed i ‘tagli’ di spesa

Check per l’equilibrio dopo le numerose variazioni, gli storni e il riutilizzo di fondi. Possibile, nuovo debito fuori bilancio da 306 mila euro. Il collegio e il remind sul dissesto

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di S.F.

Un’ulteriore verifica degli equilibri e dei relativi stanziamenti in entrata per sancire che resta la generale situazione di equilibrio dell’esercizio in corso. Tempo di altro check in Comune per i conti dopo le numerose variazioni al bilancio 2023/2025 deliberate entro e non oltre novembre: pronto il riepilogo sui diversi riutilizzi delle economie pescate tra le spese correnti, le richieste di storni, l’applicazione delle quote di avanzo vincolato e gli adeguamenti richiesti in condivisione con la parte politica. Le criticità non mancano. Venerdì il confronto in III commissione con protagoniste l’assessore Michela Bordoni e la dirigente – nonché responsabile del procedimento – Grazia Marcucci.

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L’assessore Bordoni con la dirigente Marcucci

I nodi: spunta un possibile debito da 306.900 euro

Come di consueto alle direzioni è stato chiesto un resoconto su variazioni e questioni aperte. Tutto liscio? Chiaro che no. Ad esempio c’è il contenzioso con la Provincia sulle risorse per l’assistenza al trasporto scolastico e quella scolastica per gli studenti con disabilità delle superiori. Debiti fuori bilancio? Negativo, ma ci sono eccezioni segnalate ed entrambe arrivano dall’Area operativa complessa – risorse umane ed economiche tributarie – del dg Claudio Carbone: nella fattispecie si parla di una potenziale passività in fase di istruttoria da 20.200 euro e soprattutto il dover procedere al riconoscimento di legittimità di un possibile debito da 306.900 euro riguardante un’esecuzione di sentenza. La questione è tuttavia incerta perché di mezzo c’è la richiesta di parere all’avvocatura comunale e all’Aran, vale a dire l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. Vedremo. C’è un’altra novità in tal senso: risulta un adeguamento da 121.319 per il fondo di riserva (l’importo complessivo è di 535.602 euro) per l’evoluzione della spesa corrente e, appunto, i 306.900 euro citati sopra. In questo modo ci sarebbe la capienza.

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Il fondo salario accessorio e le rette psichiatriche

In ballo c’è inoltre anche la lite per la ricostruzione del fondo salario accessorio per il personale non dirigente, al momento non quantificabile. Motivo? C’è stato un affidamento al dottor Arturo Bianco per la verifica. Non sono due spicci. Focus poi sulla direzione welfare: in questo caso ci sono criticità per l’integrazione delle rette psichiatriche che, in sostanza, non possono essere pagate in quanto non ci sono risorse di bilancio stanziate. Con tanto di ‘pressing’ di utenti, avvocati e tutori per l’integrazione socio-sanitaria. La stima annuale è di oltre mezzo milione di euro. Sarà oggetto di approfondimento. C’è anche un passaggio sul complesso momento storico – a livello globale – per la crisi finanziaria innestata dal Covid, il conflitto in Ucraina e la crisi in Medio Oriente. Con inevitabili ricadute anche sui conti degli enti locali.

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Le richieste di maggiori fondi

Gli stanziamenti da adeguare: le decisioni

Sono indicati su tutti tre adeguamenti per gli stanziamenti: l’aumento per la manutenzione del verde pubblico, l’aggio ai concessionari per la riscossione dei tributi e l’incremento delle rette per persone non autosufficienti. Tutto ciò dopo gli incontri tra la parte politica e dirigenziale: uno step propedeutico ai diversi ‘tagli’ di spesa con successiva riallocazione per le diverse esigenze. Si arriva alla parte più interessante. I prospetti per le richieste di maggiori fondi finanziati con i risparmi 2023, le maggiori e minori entrate nell’ottica dell’equilibrio corrente: nel primo caso sono per 772.819 euro (spiccano i 75 mila euro per le fioriere, i 290 mila per l’aggio ai concessionari per la riscossione tributi ed i 111 mila euro per le residenze protette), nel secondo 300 mila (infrazioni norme tributarie, multe, ammende) e nel terzo 320 mila euro (decremento di 220 mila legato ai proventi della cascata e 100 mila per il parco di Cardeto).

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Le minori spese: i ‘tagli’ da effettuare per quasi 800 mila euro

Altro capitolo più che interessante è lo schema con i ‘tagli’ effettivi da fare sulla base del confronto tecnico-politico: la cifra complessiva è di 792 mila euro e quasi il 50% coinvolge il settore della dirigente Accardo (360.970). Si parla infatti di 200 mila euro per l’assistenza domiciliare ai minori, di supporto e formazione e 105 mila per i contributi alternativi all’assistenza domiciliare. Altre riduzioni corpose riguardano prestazioni varie per l’istruzione universitaria e la formazione tecnica post diploma (74.106 euro), censi, canoni, ed altri tributi erariali per il patrimonio (50 mila), prestazioni di servizi per l’edilizia (50 mila), interventi su automezzi autoparco (25 mila) e progetto Sil/borse lavoro/integrazione socio-lavorativa (40 mila).

ALCUNI DEI ‘TAGLI’ EFFETTIVI DA FARE

L’ufficio Municipia in via Roma

La partita dei tributi. Il parere del collegio

Immancabile il passaggio sulle entrate, elemento chiave del bilancio con Municipia e Ica attive sia sulle annualità di competenza che, giocoforza, sul fronte del dissesto finanziario. L’analisi, in particolar modo per i residui a beneficio della massa attiva Osl, dà buoni risultati nell’aggiornamento proposto. Magari se ne parlerà nell’ambito del confronto tra commissione e consiglio comunale. Per quel che concerne Imu e Tasi si parla di un accertato/incassato da 11 milioni 445 mila euro a fronte di una previsione 2023 da 22,5 milioni: secondo gli uffici sarà rispettata a giudicare dalla percentuale superiore al 50% dell’incassato sul totale e lo stanziamento maggiore del capitolo. Per le multe – violazioni al codice della strada – al 15 novembre il rapporto tra accertamenti e stanziamenti è del 69,44%, in linea con lo stesso periodo del 2022. C’è il parere positivo del collegio dei revisori dei conti con specifica indicazione: persistere nel monitoraggio dell’ultima fase del dissesto prevista con la chiusura dell’esercizio corrente nonché alla supervisione degli effetti e delle conseguenze. Nel contempo giovedì pomeriggio è attesa l’approvazione del nuovo piano triennale del fabbisogno 2024/2026 e del piano assunzioni 2024.

 

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