Comune Terni, riscossioni coattive: Ica ‘attivata’ per lista da 6 milioni di euro

Urgenza per le violazioni al codice della strada 2019: «Scongiurare la prescrizione». Mirino anche su bonifica delle banche dati. I verbali in ballo sono oltre 15 mila

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di S.F.

La vicenda è complessa e di mezzo c’è anche l’attesa per la messa a terra di uno progetti del Pnrr, ovvero l’abilitazione al Cloud. Fatto sta che il Comune di Terni – l’impulso è chiaro da giugno – ha un’urgenza: garantire la riscossione delle entrate derivanti dalla violazione del Codice della strada riferite al 2019 al «fine di scongiurare la prescrizione delle stesse». Risultato? C’è il via libera ad una modifica contrattuale da 240 mila euro a favore di Ica per il servizio aggiuntivo e la consegna d’urgenza delle sanzioni al Cds di quattro anni fa. In ballo un bel po’ di milioni di euro, il lavoro sulle banche dati e il recupero delle somme iscritte in bilancio per «preservare le condizioni di equilibrio e porre le basi per una più incisa politica di rilancio economico e sociale della comunità». Interessante.

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Polizia Locale

La necessità, l’aggio e il rischio 

Una prestazione aggiuntiva affidata sulla base di un articolo – il numero 18 – del contratto originario di concessione del 2019 per il servizio di accertamento/riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità, diritto sulle pubbliche affissioni, tassa di occupazione per spazi/aree pubbliche e tassa sui rifiuti per occupazioni temporanee. In sostanza Ica ora si occuperà anche della riscossione coattiva delle sanzioni al Cds del 2019 con tanto di rinuncia all’aggio e, in contemporanea, prestando attività a supporto dell’accertamento Imu per un ulteriore anno. Da dove escono i 240 mila euro in più dunque? Semplice, dall’applicazione dell’aggio del 9.6% rispetto alla stima degli incassi per gli accertamenti Imu. Quest’ultimi sono quantificabili per un anno in 2,5 milioni di euro ed ecco spiegata la cifra.

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La riscossione

L’obiettivo è chiaro ed è indicato all’interno dell’atto in un paio di circostanze: c’è l’immediata trasmissione del provvedimento alla polizia Locale per «l’adozione della determina di approvazione del ruolo 2019 da porre in riscossione coattiva data l’urgenza di evitare il mancato incasso». In generale, secondo palazzo Spada, la modifica in questione consentirà di poter «poter gestire al meglio e direttamente le proprie entrate e, di conseguenza, anche i rapporti con i cittadini». La breve durata della prestazione contrattuale aggiuntiva ha validità fino all’attivazione del Cloud (Pnrr) citato sopra, in particolar modo per le banche dati da coordinare ed efficientare. Una partita rilevante che, non a caso, a breve si svilupperà con la creazione di una direzione a sé per l’ufficio unico delle entrate: «Indispensabile rendere maggiormente efficiente ed efficace il sistema di riscossione e monitoraggio, anche con particolare riguardo al recupero dell’evasione». Di mezzo ci sono anche le problematiche legate alla frammentazione degli uffici comunali, la non condivisione dei dati/procedure, il dover allineare le scadenze dei servizi di riscossione esistenti ed i gestionali diversi.

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Carbone e Bordoni

Il personale sottodimensionato e l’evasione

Un documento interessante perché fa capire il ruolo strategico delle entrate e delle riscossioni. Con premessa: «Le modalità di gestione in uso non soltanto non consentono una gestione integrata delle banche dati finalizzata ad una corretta ed efficiente gestione ordinaria delle entrate comunali, ma si riflettono negativamente anche sulle attività di controllo dell’elusione ed evasione tributaria». La capacità di riscuotere con rapidità – viene puntualizzato – è lo strumento principale per recuperare le entrate, anche al fine di «favorire una politica di potenziamento della dotazione organica del personale, ad oggi notevolmente sottodimensionata rispetto alle reali necessità di questo ente» ed «evitare la formazione di consistenti sacche di elusione e di evasione tributaria». In definitiva si punta allo sportello unico per l’accesso unificato ai dati da parte del cittadino e la bonifica/estensione delle banche dati in vista del trasferimento al cloud in avvio di 2025: «La società Ica si assume ogni rischio economico della progettualità, con utilizzo di proprie risorse umane e tecnologiche». Il termine di conclusione progettuale è fissato in dodici mesi. Palla al dg e dirigente Claudio Carbone.

La quantificazione: 6 milioni di euro

Ma di che cifre parliamo in riferimento all’annualità 2019? La risposta arriva da un documento – pubblicato a poche ore di distanza rispetto a quello di Carbone – firmato dalla dirigente Gioconda Sassi. La lista di carico approvata arriva da Terni Reti e viene trasmessa ad Ica: si tratta di 15.353 verbali di accertata violazione amministrativa per importi non pagati nei termini di legge. La cifra complessiva è di poco superiore ai 6 milioni di euro, dei quali 2,8 milioni (la maggior parte riferite a famiglie, poco più di mezzo milione ad imprese) per sanzioni ed il resto per spese di notifica e maggiorazioni calcolate al 13 dicembre 2023. Gli introiti saranno accreditati sul conto di tesoreria di palazzo Spada. C’è lavoro per Ica.

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