Terni Biomassa: «Comune si opponga»

Il comitato ‘No inceneritori’: «Perché non raccoglie tutta la documentazione necessaria e non fa un esposto in Procura?»

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La riaccensione del termovalorizzatore di Terni Biomassa fermo da maggio – anticipata nella giornata di martedì da umbriaOn – appare ormai scontata e gli oppositori alzano la voce. A farsi sentire è il comitato ‘No inceneritori’.

Terni Biomassa

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L’attacco «Apprendiamo che a breve ripartirà l’inceneritore perché avrebbe ottemperato alle prescrizioni poste da Arpa. Figuriamoci se in questo Paese, e soprattutto in questa città, agli inquinato (così il ‘No inceneritori’ definisce i gestori; ndr) non viene sempre concesso un salvacondotto. Questa infatti sembra essere la triste verità affermata per l’ennesima volta nella conca ternana. Perché dovrebbero spiegarci che fine hanno fatto quelle violazioni commesse volontariamente, e quindi segno di una intenzionalità nel compiere una infrazione, che hanno come conseguenze ultime, maggiori e peggiori ricadute delle emissioni in termini ambientali».

Prefettura protesta no inceneritori inceneritore28Le contestazioni Il comitato ‘No inceneritori’ ricorda che «si bruciavano infatti 170mila tonnellate di pulper invece delle 100mila autorizzate, e 7 tonnellate all’ora invece di tre. Si attribuivano codici diversi alle ceneri post combustione, lo strumento di misurazione degli inquinanti sarebbe stato manomesso, veniva dichiarato fermo l’impianto mentre invece dal carico/scarico combustibile risultava in funzione. Se tutto questo fosse continuato indisturbato? E soprattutto, cosa che lascia davvero basiti, è verificare che Tozzi Holding ha messo in campo questo comportamento in una città in cui l’attenzione generale sul tema inceneritori è altissima, come attento è lo studio e l’accesso agli atti da parte di cittadini e comitati, la pressione sulla politica affinchè intervenga è costante e dura da anni. Insomma, verifichiamo che probabilmente Terni Biomassa era convinto di poter agire nell’impunità. In parte gli è andata bene».

«In Procura» Poi c’è una richiesta, chiara: «Ci chiediamo se in Procura tutto questo sia stato preso in considerazione; non ci stupirebbe nemmeno più di tanto il silenzio di questa. Intanto però chiediamo al Comune che cosa abbia intenzione di fare. Perché non raccoglie tutta la documentazione necessaria, verbali, analisi, relazioni, e non fa un esposto contro Terni Biomassa? Se è vero che la maggioranza, come ripetuto dal capogruppo Cavicchioli anche ultimamente per la vicenda rifiuti romani, è contraria alla riaccensione, non avrà certo difficoltà il sindaco a trovare una sponda in consiglio comunale. E già che c’è renda pubblico il contenuto dell’incontro avuto in estate con uno dei fratelli Tozzi, proprietario dell’inceneritore».

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