Bretella Ast-San Carlo: «Prisciano ‘libero’ da polveri e traffico»

Lunedì mattina la firma ‘simbolica’ tra Regione e Comune Terni: mancano le indagini geologiche e il progetto esecutivo. «2022? Potremmo farcela»

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Melasecche e Latini

Una firma ‘simbolica’ tra la Regione Umbria e il Comune di Terni per mettere un altro tassello verso la realizzazione del collegamento viario tra lo svincolo per San Carlo e Prisciano, a pochi passi dall’Ast. La convenzione è stata sottoscritta lunedì mattina negli uffici regionali del Cmm dal sindaco Leonardo Latini e dall’assessore Enrico Melasecche: «2022? Probabile, non è detto. Potremmo anche farcela», le parole di quest’ultimo in merito alle tempistiche. Mancano ancora i risultati delle indagini geologiche-geognostiche e la redazione del progetto esecutivo.

APRILE 2020: «CONCLUSIONE ENTRO IL 2022»

Il progetto per la bretella

Opera da oltre 2,5 milioni. I vincoli 

Il percorso è di poco superiore ai 500 metri e il costo – il Comune ci mette 150 mila euro, il resto arriva dal fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020 – è di 2.650.000 euro, come ricordato nella circostanza dal dirigente regionale per opere e lavori pubblici – più trasporti ed infrastrutture, ad interim – Paolo Gattini: «Con la firma odierna la Regione – ha specificato Melasecche – anticipa per conto del governo la somma necessaria al Comune, così possono procedere. Adesso c’è campo libero totale: sono certo che l’amministrazione non perderà tempo, è un’infrastruttura importante e lo Stato rimborserà man mano in base alla rendicontazione. 2022? Probabile, non è detto. Potremmo anche farcela». Sponda palazzo Spada c’è da sistemare qualcosa prima di poter iniziare in forma concreta: «Dobbiamo reiterare i vincoli espropriativi – ha aggiunto l’assessore Benedetta Salvati – e non ci sono particolari problemi, agiremo con velocità. Devono essere effettuate le indagini geologiche-geognostiche prima della redazione del progetto esecutivo. Avvio lavori per i primi mesi del 2021? Speriamo. L’assegnazione per le indagini è stata fatta, appena possibile partiremo con la gara».

«2022? POTREMMO FARCELA. DA REITERARE I VINCOLI ESPROPRIATIVI»

L’area iniziale

Cronoprogramma finanziamento: i termini

«Un periodo intenso – ha puntualizzato Latini – e proficuo, la firma della convenzione è importante. Un’opera fondamentale per la città ed a beneficiarne in particolar modo è l’Ast: ha necessità di collegamenti rapidi, veloci e non invasivi per il tessuto urbano. Ricordiamo che tutto ciò faceva parte dell’accordo firmato al Mise nel 2014. Quando la visione regionale è corretta allora arrivano i risultati; quando c’è contrapposizione o la non valorizzazione per quelle che sono le caratteristiche del singolo territorio ci sono dissonanze che non portano a nulla di utile». Gattini è arrivato a Terni portando con sé il cronoprogramma dei finanziamenti: 400 mila euro per il 2020, quindi 350 per il 2021, 1.350.000 per il 2022 e, in chiusura, 550 per il 2023. «Bisogna accelerare, chi lo ha fatto?», la perplessa risposta di Melasecche. Il dirigente ha poi aggiunto che le somme devono essere impegnate entro il 2021 e la rendicontazione non può andare oltre il 2024, come impone il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica).

LE PRESCRIZIONI, LA VARIANTE AL PRG ED I VINCOLI

L’assessore Salvati

Prisciano, scorie e ambiente

La Salvati ha voluto ricordare che la bretella Ast-San Carlo si unirà «alla realizzazione del progetto scorie. Finalmente avremo il quartiere di Prisciano libero dalle polveri e dal traffico pesante in arrivo all’acciaieria. Non è un aspetto da sottovalutare. Inoltre si dà impulso all’Ast: si ritroverà con un’infrastruttura agevolante messa a disposizione del Comune». Spazio anche per un breve cenno alla situazione del ‘Piano periferie’ da oltre 13 milioni di euro, rimodulato a fine 2019: «Alcune fasi sono già iniziate. A breve ci sarà la verifica bellica in largo Cairoli, mentre per il parco Rosselli è stato già deliberato il piano di caratterizzazione: con i risultati a disposizione vedremo come procedere, poi riqualificheremo l’area. Ora serve aspettare gli esiti».

L’ASSESSORE SALVATI E IL PIANO PERIFERIE

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