di S.F.

«Il canile pubblico di Colleluna avrà una funzione ridotta con una capienza intorno ai 100 o 110 animali. Quello di Monte Argento sarà sanitario comprensoriale per dare la possibilità a tutti i Comuni della Usl Umbria 2 di avere una gestione ‘calmierata’ e, per noi, avere un’entrata e bilanciare così i costi del randagismo». Lo ha detto il dirigente al governo del territorio, Federico Nannurelli, per spiegare cosa comporterà il nuovo regolamento per il benessere animale. Nel pomeriggio di mercoledì l’appuntamento a palazzo Spada in compagnia di due consiglieri della maggioranza, Federica Mengaroni e Maria Elena Gambini, coloro che hanno spinto di più per voltare pagina sul tema.
IL NUOVO REGOLAMENTO – LEGGI (.PDF)
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Nel mirino in particolar modo tre-quattro macro argomenti rispetto alla corposa documentazione del regolamento. Il Comune da un lato – parole del sindaco Stefano Bandecchi – ha intenzione di svuotare il canile di Colleluna, dall’altro razionalizzare sulle spese. Temi trattati anche oggi: «Il vecchio era del 2013, si è reso necessario un adeguamento e recepire le direttive del ministero. Ci consente – le parole di Nannurelli – di operare in maniera corretta su tematiche importanti. Novità di rilievo? Gestione dei canili elemento fondamentale per l’ente, ci sono diversi cani randagi da custodire e dare in affidamento. Il nuovo regolamento agevola l’affido, sono state individuate le modalità per avere la chance di affidarli sia in regione che fuori attraverso sistemi adeguati di verifiche e tracciabilità; il divieto assoluto di portarli fuori regione è una limitazione non consentita, ogni ente ha delle sue responsabilità. Il Comune ospita e poi dà in affido, i controlli successivi sono di competenza delle Usl territoriali. Poi gli animali abbandonati sul territorio di proprietà di privati: dopo un periodo in canile, perderanno la titolarità della proprietà e il Comune potrà darli in affido alle famiglie. C’è il tema della conduzione degli animali in città sugli spazi verdi, negli uffici, nei negozi, sui mezzi pubblici: recepite le direttive comunitarie e dato massimo spazio alla fruizione nei luoghi. Gli enti locali hanno grandi difficoltà a sostenere spese enormi per la custodia degli animali: razionalizzare le spese e dare la possibilità di trovargli famiglia è uno degli obiettivi cardine. L’appalto triennale per Colleluna? Era una voce sostanziale di costo per il Comune, ora andremo ad avere voci di entrata per bilanciare le spese. Il numero di cani si è ridotto di oltre il 60% nel corso del tempo».
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Circa mezz’ora di delucidazioni in aula consiliare sul tema: «Il regolamento è un testo unico e c’è stata una lunga fase di concertazione. Inoltre è stato rivisto il ruolo delle associazioni – ha aggiunto il dirigente – perché svolgono un ruolo effettivo di partecipazione alle politiche di tutela attraverso la consultazione, sono a supporto della pubblica amministrazione per il benessere animale». Novità per il tempo di verifica massimo dopo la richiesta di adozione: «Cinque giorni, è sufficiente. L’obiettivo è incentivare l’affido degli animali. Ora i cani potranno entrare nei cimiteri e in tutti i parchi, tranne negli spazi dove ci sono i giochi per bambini e in zone vicine alle aree di sgambature dedicate agli animali. In più potranno accedere negli uffici pubblici. Per ciò che concerne la sicurezza è stata recepita l’ordinanza del ministero per i cani individuati come morsicatori: è previsto l’obbligo di avere l’assicurazione a tutela dei cittadini e di acquisire un patentino da parte dei conduttori». Non è mancato il momento dell’elenco numerico: «Gestisco questa situazione dal 2013, all’epoca c’erano 1.100 cani del Comune per tutta l’Umbria. Adesso ce ne sono circa 130 a Monte Argento e 180 a Colleluna. Quest’anno abbiamo dato in affido 46 cani e ora sono più quelli che escono rispetto a quelli che entrano. Significa che i controlli sul territorio funzionano». Il futuro? «Se manteniamo il trend, il canile pubblico avrà funzione ridotta. Andremo ad eliminare il canile rifugio di Monte Argento, lì garantiremo la possibilità di dare un servizio al territorio della Usl Umbria 2 con il convenzionamento sanitario. Si ridurranno i costi a tutti i Comuni della provincia e noi avremo una voce di entrate. Da qui a due-tre anni azzereremo la spesa di gestione del canile o quasi». Nannurelli ha spiegato che quest’anno è costato circa 450 mila euro, in passato si era arrivati a 1 milione l’anno.
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Focus anche sulle aree sgambature che, come noto, sono undici. Nel 2022 fu detto che quelle in regola erano appena tre: «Diciamo che erano tutte a norma, ma non adeguate ai criteri di realizzazione. Non c’è l’obbligo di adeguarle, ma stiamo cercando di riportarle agli standard», ha risposto in merito Nannurelli. «Ad esempio dividendo gli spazi per animali di grande e piccola taglia, è un elemento per la sicurezza. Le tre già idonee erano le nuove. Stiamo mettendo a posto le recinzioni e gli arredi per le altre». Cenno anche alle parole di lunedì di Bandecchi in consiglio comunale: «Svuotare il canile? La volontà – è intervenuta la Mengaroni – è di dare famiglia a più cani possibili. Il trend è già invertito quest’anno come ha detto Nannurelli e il nuovo regolamento ci aiuta. Ce la metteremo tutta per far sì che il canile sia sempre meno il luogo dove i cani trascorrano la loro vita». Per la Gambini «non c’è nulla di male a dire di volerlo svuotare, si tratta di civiltà e buon senso. I cani presenti hanno di media oltre i 15 anni, presi da piccoli e poi in canile. Non è nel nostro concetto di benessere animale». Il dirigente ha voluto puntualizzare un aspetto in questo caso: «Sono rimasti pochissimi animali, hanno problemi di salute gravi o indoli particolari. Non tutti possono essere mandati nelle famiglie, un residuo per forza dovrà rimanere in canile», ha specificato.
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Numerosi gli scontri su questo fronte da dieci anni e oltre: «Ricorsi al Tar? Le osservazioni non sono arrivate dopo il percorso di concertazione fatto. Magari si creano discussioni sui social, se qualche privato o associazione vuole farlo è libero. Ho espresso parere tecnico favorevole al nuovo regolamento e lo ritengo pienamente legittimo», le parole di Nannurelli. «Dal 2016 al 2019 ci sono state 56 adozioni, dal 2020 al 2023 sono 177. Da ottobre 2023 ad oggi oltre 50 cani. Le modifiche sono per il benessere animale: le disposizioni – la chiosa della Gambini – sono partite dall’analisi dei problemi e l’elaborazione delle soluzioni. E Colleluna è un’ottima struttura». Infine la Mengaroni di nuovo: «Il regolamento non favorisce le adozioni fuori regione, eravamo in difetto con il vecchio documento. Lo dicono leggi nazionali ed europee. E il controllo post affido non spetta al Comune». Vedremo gli sviluppi. Dall’11 novembre il Comune avrà una nuova posizione di elevata qualificazione per uno dei quattro uffici in mano a Nannurelli, vale a dire il governo della protezione civile, benessere animale, gestione canili e rapporti con le associazioni. Si occuperà di questa partita.