Terni, bretella Urbinati Risoluzione firmata

Finisce la storia tra il Comune e la Edilwal Costruttori dopo litigi, solleciti e stop in poco più di un anno. Ora escussione fidejusione, stato di consistenza e segnalazione all’Anac

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di S.F.

Dall’annuncio social alla firma dei documenti. Finisce la ‘storia’ tra il Comune di Terni e la Edilwal Costruttori srl a nemmeno due anni dall’affidamento dell’appalto: giovedì il dirigente Piero Giorgini, sulla base della proposta del Rup Federico Nannurelli, ha firmato la risoluzione contrattuale per il primo stralcio funzionale del collegamento viario tra via Urbinati e piazzale Bianchini-Riccadi che coinvolge l’area di strada di Santa Maria Maddalena. Si arriva a questo punto per via delle «inadempienze particolarmente gravi» registrate da palazzo Spada, così come era accaduto per la ditta precedente.

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Cosa comporta. Stato di consistenza e conteggi 

In primis ulteriore perdita di tempo per il completamento dell’opera, attesa con tanta pazienza – ancora una volta messa a dura prova – e speranza dai residenti. In seconda battuta ora scatterà il conteggio per lo stato di consistenza del cantiere: lavori svolti, spese necessarie per lo smobilizzo e del denaro utile per avviare la nuova procedura di gara, compresi gli oneri aggiuntivi a carico del Comune. Inoltre ci sarà l’escussione della polizza fidejussoria per la somma garantita, un passaggio significativo per la ricostituzione del fondo per ultimare lo stralcio funzionale in questione. Infine sarà lo stesso Nannurelli ad occuparsi della segnalazione all’Anac per ciò che è accaduto. Perenni problemi da queste parti.

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Le contestazioni estive

La rottura si concretizza dopo svariati solleciti ed una serie di contestazioni: «Mancato rispetto dell’articolazione temporale delle lavorazioni progressivamente previste dal programma di esecuzione dell’impresa, aggravata dalla mancata accelerazione di dette fasi di lavorazione, dal mancato incremento della forza di lavoro ed anche dal non dimostrato approvvigionamento dei materiali, nonostante che, seppure con l’affidamento in seguito all’interpello, in data 3.12.2019 il comune abbia liquidato all’impresa una anticipazione di 135 mila 660 euro; mancata attuazione alle previsioni progettuali, accettate dall’impresa all’atto della consegna dei lavori senza eccezioni e riserva alcuna; inadempienza alle misure di sicurezza, tali da avere imposto al coordinatore della sicurezza l’adozione di formali intimazioni ad adempiere; mancato aggiornamento del cronoprogramma esecutivo dei lavori, mancata accelerazione delle lavorazioni e sviluppo palesemente improduttivo e ritardato nelle lavorazioni».

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L’intesa saltata già in partenza. Niente ricorso

I patti erano ben diversi: «Dalla data del 30 agosto 2019 sarebbe decorso il tempo utile per dare compiuti tutti i lavori, stabilito in 330 giorni naturali e consecutivi, cosicchè l’ultimazione dei lavori sarebbe dovuta avvenire entro il 25 luglio 2020». La storia si è sviluppata in modo differente: «Con nota del 18 novembre 2019 il Rup comunicava all’impresa che nonostante la sottoscrizione del verbale di consegna in data 30 agosto 2019, la stessa non aveva mai provveduto all’effettivo inizio dei lavori». Da lì una serie di input e di ‘pressioni’ che non hanno sortito l’effetto sperato. «Avevamo fatto – spiega il geometra Alessandro Diomedi della Edilwal – un’ultima ipotesi per terminare almeno la rotonda, manca poco ormai. Invece il Comune non ha accettato lo stato di avanzamento in forma ridotta. La risoluzione è unilaterale, ma non faremo ricorso perché comunque accettiamo la situazione: inutile continuare a litigare, ci avrebbe rimesso solo l’appalto. Loro ci pagano il lavoro svolto e noi non ci opponiamo. Ora potranno fare una nuova gara a prezzi adeguati».

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