di F.T.
Sarebbero stati aggrediti da una trentina di persone a volto coperto, intorno alla mezzanotte di domenica, sullo stesso posto dove poche ore prima avevano ricordato le vittime delle Foibe con un corteo (FOTO – VIDEO) e una corona. A denunciare l’episodio, messo nero su bianco in questura, sono i militanti ternani di Casapound.
Il racconto «Intorno alle 22.30 di domenica sera – racconta il responsabile di Casapound Terni, Piergiorgio Bonomi – eravamo nella nostra sede di via Federico Cesi e un militante ci ha avvertiti che qualcuno aveva sporcato con della vernice la targa di via Vittime delle Foibe e aveva gettato nel fiume la corona deposta poche ore prima. Così, io e altre quattro persone fra cui una ragazza, siamo andati lì per rimetterla a posto e pulire il cartello».
«Aggrediti» «Dopo aver parcheggiato nella zona di Lungonera Cimarelli, siamo andati a pulire il cartello e abbiamo notato un’auto girare lì attorno, come se volesse tenerci d’occhio. Nel tornare verso il parcheggio, la stessa auto ha tentato di investirci e sono scese tre persone che hanno iniziato a minacciarci con fare spavaldo. A quel punto sono arrivate altre sette-otto automobili e ci siamo ritrovati accerchiati da una trentina di soggetti con il volto coperto da caschi e passamontagna».
L’intervento della polizia Alla fine volano insulti, qualche spintone e – fortunatamente – poco altro: «Vista la disparità di forze – spiega Bonomi – abbiamo deciso di andarcene, anche se un nostro amico è rimasto lievemente ferito a un piede. A me hanno danneggiato l’auto con calci e una sassata. Hanno anche provato a tirare un fumogeno all’interno ma non ci sono riusciti. Poi tutto è finito con l’arrivo della polizia».
Denuncia «Per noi – denuncia Casapound – si tratta di un agguato evidentemente premeditato, con protagonisti soggetti già noti dei centri sociali. Saranno le autorità competenti ad indagare sui fatti: noi non avevamo niente da nascondere e siamo rimasti sul posto all’arrivo della polizia, mentre coloro che evidentemente si sentivano in torto, sono fuggiti via. ‘Aspettiamo’ ora le prese di posizione di quegli esponenti delle istituzioni che fino ad ora si sono sempre schierati al fianco della rete antifascista ternana, sbandierando ai quattro venti la pericolosità di Casapound».