Terni, caso Briccialdi: cresce la polemica

La Consulta degli studenti dell’Istituto si unisce allo «sdegno espresso dal corpo docenti». Botta e risposta con la politica locale

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La conferenza stampa di giovedì

La conferenza stampa di giovedì

«Sono paradossali e prive di ogni fondamento le dichiarazioni rese note dall’Istituto Briccialdi». Non tarda ad arrivare la replica del capogruppo del Pd in consiglio comunale, Andrea Cavicchioli, alle dichiarazioni delle Rsu, del direttore e del presidente dell’Istituto, rilasciate durante la conferenza stampa di giovedì. Cui fa seguito la presa di posizione del sindaco Leopoldo Di Girolamo: «L’apporto del Consiglio Comunale non stravolge la convenzione, anzi è funzionale a una maggiore funzionalità, precisazione e salvaguardia della convenzione stessa. Occorre senso di responsabilità».

LE DICHIARAZIONI DELL’ISTITUTO – IL VIDEO

Leopoldo Di Girolamo

Leopoldo Di Girolamo

No stravolgimenti Per il sindaco «il Comune di Terni ha sempre dato tutto quello che era nelle sue possibilità e continuerà a farlo; è il Comune che ha sempre garantito la funzionalità dell’istituto, perché convinto che sia una grande risorsa culturale e formativa della città. In questi mesi abbiamo fatto un lavoro approfondito sulla convenzione, siamo riusciti a coinvolgere soggetti terzi di grande spessore e affidabilità come la fondazione Carit che già da quest’anno ha fatto sentire il suo sostegno e ancora di più farà in futuro.  Pur in un quadro problematico per le finanze dell’Ente, continuiamo a mantenere uscite importanti per tutto il piano pluriennale. L’apporto del consiglio comunale non stravolge la convenzione, anzi è funzionale a una maggiore funzionalità, precisazione e salvaguardia della convenzione stessa. Mi auguro che il senso di responsabilità mostrato dall’amministrazione comunale e dal consiglio comunale sia patrimonio e valore fondamentale per tutti i soggetti protagonisti della vicenda. In questi anni il Comune di Terni e l’Istituto musicale Briccialdi, con il suo corpo insegnate, con le sue direzioni, hanno costruito una struttura formativa di grande qualità, mandare disperso questo patrimonio per una mancanza di assunzione – conclude Di Girolamo – di responsabilità, sarebbe un grave torto alla città e in particolare alla suo mondo formativo e culturale».

Il bilancio «Come ho puntualmente precisato ed illustrato nel corso della discussione in consiglio comunale – sottolinea invece Cavicchioli -, in assenza dell’approvazione del bilancio di previsione 2017 e del bilancio triennale 2017-2019, per i quali la scadenza è prevista al 28 febbraio prossimo, per un impegno triennale come quello stabilito dalla convenzione Comune- Istituto Briccialdi erano ovviamente doverosi gli emendamenti approvati e in particolare quello della facoltà della risoluzione anticipata».

Andrea Cavicchioli

Andrea Cavicchioli

L’impegno A tale proposito, fa presente il capogruppo del Pd, «a nome di tutta la maggioranza ho formalmente garantito il nostro impegno per onorare tutti gli obblighi della convenzione e per sostenere ad ogni livello le azioni per il percorso di statalizzazione dell’Istituto Briccialdi, che deve rappresentare l’obiettivo da perseguire con convinzione. In questo contesto, caratterizzato anche dalla prossima adozione del piano di riequilibrio poliennale del Comune, l’impegno per il Briccialdi rappresenta uno sforzo eccezionale, tenendo anche conto dell’oggettivo stato di sofferenza per carenza di risorse in comparti fondamentali nell’attività dell’Ente».

Atteggiamento incomprensibile Per Cavicchioli risulta, pertanto, «incomprensibile l’atteggiamento dell’Istituto e sicuramente palesemente contrario ai propri interessi e a quelli degli studenti. In un quadro di riferimento nazionale contraddistinto dal disimpegno degli Enti locali per il sostegno ad istituti come il Briccialdi per le note dinamiche della finanza locale, quanto deliberato dal Comune di Terni assume ancor maggior valore e l’impostazione del Briccialdi risulta paradossale, anche sulla base della situazione pregressa dei rapporti». Cavicchioli, infine, si augura che «la posizione assunta dal Briccialdi, come del resto altre in passato, sia frutto di mera improvvisazione e che si lavori tutti insieme per l’interesse della città».

Marco Cecconi

Marco Cecconi

Accordi traditi «Siamo con il Briccialdi – il commento del consigliere comunale di FdI-AN, Marco Cecconi – oggi, così come lo siamo stati ieri, lo saremo sempre e, per restare al tema, così come lo siamo stati in consiglio comunale nella seduta in cui, contestualmente alla convenzione, sono stati approvati – senza il nostro voto– quegli emendamenti targati Pd che di fatto quella convenzione la riscrivono e la stravolgono, tradendo gli accordi presi da mesi con i vertici dell’Istituto. Saremo al fianco del Briccialdi in tutte le iniziative legali che decidesse di intraprendere. E ribadiamo quello che abbiamo già detto in aula a chiare note. Si è lasciata incancrenire la questione per due anni, fino al punto di discuterne solo ora che il Comune è affogato nei debiti. Solo ora che si invoca l’austerity: considerato che si tratta di chi ha portato l’amministrazione al predissesto, è il colmo dei colmi. È vero: con gli emendamenti-Cavicchioli, il Comune può tagliare i fondi al Briccialdi in qualunque momento ed è libero di lasciare a piedi l’istituto dalla sera alla mattina. E ai vertici del Briccialdi, alla ricerca di soluzioni e magari di alleanze, voglio solo fare una viva raccomandazione: non fidatevi più dei bugiardi, non credete al gioco delle parti. Quelli che oggi – conclude Cecconi – vi hanno imbrogliato sono gli stessi che si sono riempiti la bocca da secoli con la statalizzazione, ma hanno mandato la richiesta al ministero solo l’anno scorso».

La Consulta degli studenti «Non riteniamo che sussistano le condizioni necessarie per consentire a studenti e docenti di poter lavorare in un clima sereno: ribadiamo quindi il nostro disappunto e la nostra riprovazione nel vedere minato il nostro diritto allo studio». La voce questa volta è quella della Consulta degli studenti dell’Istituto Briccialdi che si unisce allo «sdegno espresso dal corpo docenti». La Consulta espone «riserve sulla gestione dell’intera vicenda, dalla quale trapela l’assenza di una visione che individui nella dimensione culturale uno dei perni dello sviluppo della città, interpretazione avvalorata dalla replica resa nota dal consigliere Cavicchioli, secondo cui ‘l’impegno per il Briccialdi rappresenta uno sforzo eccezionale’».

«Il diritto allo studio non si emenda» Al contrario, loro sono dell’opinione che «la difesa di un baluardo culturale del rango dell’Istituto Briccialdi non possa in alcun modo rientrare in una strategia di eccezione, bensì debba a pieno titolo costituire il merito di una gestione politica ordinaria, illuminata e lungimirante. Non possiamo altresì nascondere il fastidio per la provocazione inserita in conclusione della convenzione, che riporta testualmente: ‘Si approva la convenzione e in particolare la clausola n°9 relativa alla facoltà di recesso anticipato per il Comune’. Il diritto allo studio non si emenda».
 

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