Terni, cedole librarie: «Basta allarmismi»

L’assessore Fabrizi interviene sulle polemiche sollevate da genitori e sindacati: «Chi chiede soldi in anticipo lo fa in totale autonomia»

Condividi questo articolo su

«Intendo rassicurare i genitori: non c’è alcun accordo tra Comune, Confartigianato e Confcommercio che prevede il versamento di una caparra in denaro da parte dei genitori al momento della prenotazione dei libri. La notizia diffusa da alcune librerie è totalmente priva di fondamento». È netta Cinzia Fabrizi, assessore alla scuola del Comune di Terni, nel precisare la situazione in merito alle cedole librarie, alla riorganizzazione del sistema che aveva messo in allarme più di un genitore.

«Ecco come funziona»

«Il 3 giugno – spiega la Fabrizi – ho invitato la Confcommercio e la Confartigianato ad un incontro per affrontare il tema della difficoltà connessa alle cedole librarie vissuta negli anni scorsi dalle librerie e segnalata anche recentemente da una comunicazione della Confartigianato. Il problema per le librerie è di liquidità poiché devono anticipare il costo dei libri e poi attendono dei mesi prima del rimborso da parte del Comune. Data la situazione di difficoltà del momento – proseguue -, ho convocato le associazioni rappresentative delle librerie per cercare una soluzione condivisa e che tenesse nella debita considerazione tutti i soggetti coinvolti. Con Mauro Franceschini (Confartigianato) e Maria Bruna Fabbri (Confcommercio) abbiamo individuato un percorso per anticipare il pagamento da parte del Comune alle librerie: entro fine giugno il Comune distribuirà alle scuole le cedole librarie auspicando che le scuole possano anticipare la distribuzione delle cedole alle famiglie. Il Comune si impegna a pagare entro 30 giorni le fatture che le librerie presenteranno, accorciando i tempi di risposta. Abbiamo anche concordato di individuare per il prossimo anno una soluzione informatizzata per rendere ancora più veloce e agevole la procedura».

«Chi chiede soldi in anticipo, lo fa in totale autonomia»

Poi il chiarimento forse più atteso dalle famiglie: «Le librerie che chiedono ai genitori di anticipare i soldi al momento della prenotazione – dice l’assessore -, lo fanno quindi in totale autonomia. Si tratta di una pratica commerciale di tipo privatistico che non ha e non avrebbe potuto avere alle spalle alcun accordo con il Comune e non è corretto dichiarare il contrario. Mi dispiace che a fronte di un incontro riconosciuto come proficuo e fattivo dalle organizzazioni rappresentative che vi hanno partecipato, siano state diffuse notizie del tutto infondate che hanno creato confusione e inutili allarmismi».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli