Lo hanno cercato disperatamente per due giorni e due notti, in auto, a piedi, girando senza sosta. Alla fine giovedì pomeriggio – era il 30 ottobre – lo hanno trovato a poche decine di metri dalla sua casa. Disidratato, affamato, con le zampe posteriori paralizzate e le anteriori scoordinate, costretto a muoversi senza potersi sollevare da terra, trascinandosi attorno al proprio corpo. E alla fine, lunedì, i padroni di Ettore – un bel cane pitbull di 7 anni di età – si sono visti costretti ad abbatterlo, con il veterinario che, preso atto che il cane non avrebbe mai più potuto camminare, ha praticato l’iniezione – dopo averlo addormentato – che ha chiuso l’esistenza di questo cane «buonissimo, che non ha mai fatto del male a nessuno, che adorava giocare e amava le coccole».
La brutta vicenda è avvenuta nella zona di strada di Marrano, fra Terni e Narni. A raccontarla è il proprietario di Ettore, il signor Andrea. «Martedì sera, il 28 ottobre, ci siamo accorti che si era allontanato da casa. Forse attratto da qualche animale selvatico, chissà. Così ci siamo messi a cercarlo, anche con le indicazioni di qualche testimone che lo aveva intravisto. Per due giorni non ci siamo mai fermati, e chissà quante volte gli siamo passati accanto. Poi il ritrovamento, drammatico».
La corsa dal veterinario ha fatto emergere qualcosa di inquietante che, dopo la denuncia, verrà valutato dagli organi preposti: «Gli esami hanno evidenziato la frattura della spina dorsale e, secondo il medico, è stata causata da un colpo di bastone o di spranga. Nessun investimento o incidente. Poi, anche guardando le tracce lasciate sul terreno, ci siamo convinti che Ettore sia stato portato in auto dove poi lo abbiamo poi ritrovato. Colpito, quindi, e poi trasportato e abbandonato».
Elementi destinati a finire all’attenzione della polizia giudiziaria, insieme ad altri che il proprietario è pronto a fornire: «Tutto ciò desta profonda rabbia, tristezza. Era un cane buono, che non ha mai dato fastidio, un giocherellone. E qualcuno senza scrupoli ce lo ha ammazzato, costringendolo a soffrire. Dopo un paio di giorni di ricovero lo abbiamo riportato a casa, nella convinzione che sarebbe stato un po’ meglio. In effetti lo abbiamo visto un pochino più vispo, ma ormai le sue condizioni erano quelle di un animale senza più alcuna autonomia. Fra l’altro la prima volta che gli abbiamo avvicinato la ciotola per farlo mangiare, ha iniziato a latrare terrorizzato. Questo ci fa pensare che sia stato colpito, aggredito mentre stava mangiando, dopo aver trovato chissà dove una ciotola dove rifocillarsi. Forse usata da altri cani».