Terni, chiusura Piazza Italia: otto lavoratori messi davanti al bivio

La catena di abbigliamento lascia la città. Per il personale l’alternativa è fra trasferimenti lontano da casa e il licenziamento

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di F.L.

Proprio nel giorno del patrono San Valentino, come annunciato, la catena di abbigliamento Piazza Italia ha chiuso il proprio punto vendita di oltre 2 mila metri quadri a corso Vecchio, a Terni. Il tempo di spedire la merce rimasta invenduta e smantellare definitivamente gli allestimenti del negozio, poi per otto dipendenti (in più c’è la responsabile del punto vendita) si aprirà per qualche settimana la procedura di cassa integrazione, seguita da una scelta significativa: accettare o meno, dal 21 marzo, il trasferimento verso altri negozi, tutti decisamente distanti dalla Conca.

Trasferiti anche a più di 500 chilometri

In Umbria – l’azienda lo aveva già fatto trapelare informalmente ai diretti interessati – non ci sono posizioni aperte e così l’unica alternativa è cercare di coprire posti disponibili fuori regione. Per i più ‘fortunati’ – la scelta dei nominativi è stata fatta in base a livelli di contratto e mansioni svolte – c’è la possibilità di essere trasferiti a Roma, un paio di dipendenti potranno andare in Toscana, gli altri nei punti vendita di Macerata, Bologna e Bassano del Grappa (Vicenza). Destinazioni che, inevitabilmente e indistintamente, pongono tutti i lavoratori davanti ad un difficile bivio. «In settimana li incontrerò per sottoporre loro il prospetto redatto dall’azienda e capirò le loro intenzioni» spiega Massimiliano Ferrante, segretario territoriale della Uiltucs, che sta seguendo la vicenda dal punto di vista sindacale. «Qualora rinunceranno al trasferimento – continua – l’unica alternativa possibile, di fronte alla formale chiusura dell’attività, è purtroppo l’avvio della procedura di licenziamento». Dunque nuovi posti di lavoro persi, di certo almeno a Terni, in attesa poi di capire se e quando i locali in pieno centro di palazzo Briganti torneranno a riempirsi.

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