Non c’è pace in questi giorni per la scuola primaria ‘Mazzini’ di via Carrara, a Terni. Dopo il grave furto che poco più di una settimana ha visto i ladri portarsi via trenta tablet e un computer, nella prima mattina di mercoledì 7 febbraio – con parte del personale già entrata al lavoro – è arrivata una telefonata (voce femminile, accento italiano) che annunciava la presenza non di uno, ma di ben dodici ordigni, bombe, all’interno dello storico istituto ternano. Scontate, di prassi, giuste le verifiche da parte della polizia di Stato – sul posto con due pattuglie della squadra Volante e personale della Digos – e significativi i disagi per personale, studenti e famiglie. Ovviamente tutti sono stati fatti uscire per procedere agli accertamenti, che si sono conclusi in tempi contenuti: la scuola ha ripreso le attività poco prima delle ore 9. Anche un tratto di via Carrara è stato interdetto per alcuni minuti dalla polizia Locale per agevolare le operazioni. La chiamata delle bombe fa configurare ipotesi di reato come procurato allarme ed interruzione di pubblico servizio, ma spetta all’autorità giudiziaria decidere come procedere anche sul piano strettamente investigativo.
Terni: ladri entrano alla ‘Mazzini’ e si portano via trenta tablet e un computer