Terni: ladri entrano alla ‘Mazzini’ e si portano via trenta tablet e un computer

Il furto è stato compiuto nella notte fra domenica e lunedì. L’amarezza della dirigente Leonelli: «Nessuna sensibilità verso i nostri ragazzi»

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Sono in corso indagini da parte della polizia di Stato di Terni in merito a quanto accaduto presumibilmente nella notte fra domenica e lunedì alla scuola primaria ‘Mazzini’ di via Carrara. Ignoti si sono introdotti all’interno dell’istituto, rubando ben trenta tablet – contenuti in un armadietto dedicato – ed un computer. La brutta scoperta è avvenuta lunedì mattina, alla ripresa delle attività dopo il fine settimana, e immediata è partita la segnalazione alla questura di Terni, intervenuta sul posto con personale della squadra Volante. Sul piano investigativo, oltre ai rilievi in loco, si cercano elementi utili anche attraverso le immagini di eventuali telecamere di sorveglianza presenti in zona. L’episodio che, rappresenta un danno significativo per la storica scuola elementare, ha lasciato grande amarezza negli addetti ai lavori, nelle famiglie e anche negli alunni. A commentarlo è il dirigente scolastico, ‘reggente’ la direzione didattica della ‘Mazzini’, Luciana Leonelli.

Luciana Leonelli

La riflessione

«La tristezza è tanta – afferma – perché colpire il materiale didattico di una scuola, in questo caso elementare, cancella il senso di cura che tutti dovremmo avere per i nostri bambini e ragazzi. Un istituto si spende per ottenere finanziamenti, per acquistare strumenti in grado di sostenere il lavoro di insegnanti e alunni. E poi tutto viene cancellato in pochi minuti, da persone senza scrupoli che non hanno alcun rispetto della società, dei giovani, di noi tutti. Penso alla dedizione – prosegue Luciana Leonelli, nota per essere il dirigente scolastico titolare del liceo ‘Donatelli’ – con cui lavora il personale della ‘Mazzini’ che per me è una scuola relativamente nuova, con cui lavoro da quest’anno. Vedo la cura, l’impegno, la delicatezza che hanno nei confronti dei bambini e mi piange il cuore nel pensare che ci siano soggetti che non si fanno problemi a colpire la crescita dei nostri ragazzi». La speranza, ovviamente, è che le indagini portino a qualche elemento positivo.

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