Da oltre sette anni vivono in un limbo, viste le infinite proroghe della cassa integrazione a zero ore. Martedì 12 novembre scade però ogni possibilità di rinnovo degli ammortizzatori sociali per gli ultimi sette lavoratori ancora da ricollocare del ramo pet food mangimificio di Alimentitaliani, la società ex Novelli il cui fallimento è stato decretato a maggio 2017. L’azienda, con sede a vocabolo Sabbione, a Terni, è ora in mano alla 4 Fish, che se l’è aggiudicata definitivamente a fine 2023 dopo averne detenuto l’affitto già da qualche anno. E proprio dalla 4 Fish i sette lavoratori che speravano in un definitivo riassorbimento – tutti amministrativi ultra50enni, con anzianità anche trentennale alle spalle – sono in attesa di capire cosa ne sarà del proprio futuro.
Tra le condizioni contenute nel bando attraverso il quale la 4 Fish si è aggiudicata il ramo d’azienda (per 1,8 milioni di euro) c’è infatti l’obbligo di assunzioni (con il mantenimento dei livelli acquisiti) dei 7 lavoratori, che negli anni – con diverse motivazioni, tra chiusura attività , Covid, e rinnovi per area di crisi complessa – hanno potuto usufruire di ripetuti prolungamenti della ‘cassa’, prima ordinaria e poi straordinaria. Per circa un anno, dall’arrivo della nuova proprietà , non ci sarebbe stato alcun tipo di contatto tra i sette e i vertici aziendali, fino a una prima convocazione che risale al mese di ottobre, all’approssimarsi della scadenza dell’ultimo ammortizzatore disponibile. Qui ai lavoratori sono state prospettate due possibilità : il trasferimento nella sede di 4 Fish di Sefro (Macerata), con la possibilità concreta di essere spostati in produzione, oppure un incentivo all’esodo compreso tra i 10 e i 15 mila euro, visto che in azienda non ci sarebbe necessità di ulteriori figure amministrative.
Due ipotesi ‘bocciate’ dai lavoratori interessati: in caso di trasferimento obbligato a 100 chilometri dalle loro famiglie e con mansioni diverse sarebbero di fatto costretti a dimettersi, mentre l’incentivo all’esodo proposto viene considerato insufficiente, a fronte degli anni di anzianità maturati. Si tratterebbe, comunque, di proposte solo verbali, visto che ad oggi, a pochi giorni di distanza dalla scadenza della cig straordinaria, nessuna comunicazione ufficiale è ancora arrivata ai sette, che nel frattempo si sono affidati a un legale per cercare di redimere stragiudizialmente la questione, in assenza di una soluzione a livello sindacale. Una vicenda, quella dei 7 lavoratori, che corre parallela a un’altra che vede 4 Fish al centro dell’attenzione: la questione dei cattivi odori generati dall’impianto di produzione e commercializzazione del pet food di via Mercurio. Numerose le segnalazioni che si sono susseguite negli anni per via dell’aria irrespirabile nella zona industriale, ma anche in altre aree della città . Del tema si sono occupati anche Comune e Regione e recentemente l’azienda si è impegnata a presentare un nuovo progetto legato alla revisione dell’Aua, l’Autorizzazione unica ambientale, per abbattere i cattivi odori.