Terni, cofinanziamento esaurito: anticipazione cassa da 300 mila euro per il Perona

Mossa di palazzo Spada per concludere i lavori al ciclopattinodromo avviati oltre un anno fa: si tratta dei fondi assegnati da Sport e Salute. Si vogliono evitare contenziosi

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di S.F.

L’affidamento definitivo dei lavori – alla Parrella Antonio di San Martino Valle Caudina – per poco più di 310 mila euro è del 17 dicembre 2020 e l’inizio fattivo dell’opera è datato 15 marzo 2021, oltre un anno fa. Tuttavia non è ancora concluso l’adeguamento del ciclopattinodromo ‘Perona’ a Terni con la realizzazione del nucleo servizi a lato della pista: ora c’è un’anticipazione di cassa per complessivi 300 mila euro. Motivazione? Terminare l’intervento. Il cofinanziamento comunale è infatti esaurito.

AUTUNNO 2020, L’AFFIDAMENTO DELL’APPALTO A DITTA CAMPANA

Variante e cofinanziamento

La ditta campana si è attivata dopo aver vinto l’appalto con un ribasso del 28,69% – tutto nasce dal piano ‘Sport e periferie’ del 2016, lo studio di fattibilità è dell’anno successivo – e con il passare del tempo c’è stata una perizia di variante per un importo totale che è schizzato a quota 357 mila euro. La maggiorazione sarà coperta dal ribasso d’asta utilizzando le somme restanti del quadro economico e fin qui ci siamo. C’è tuttavia un problema: è stato esaurito il cofinanziamento dell’amministrazione comunale da 200 mila euro per via dei costi riguardanti le spese tecniche, gli stati avanzamenti lavori e le spese tecniche. E l’intervento è da finire.

L’AMMISSIONE DEL PROGETTO NEL 2016

Anticipazione di cassa

Scatta dunque l’anticipazione di cassa del finanziamento da 300 mila euro assegnato da Sport e Salute S.p.A. «onde evitare che i ritardi nell’erogazione dello stesso compromettano il regolare svolgimento dei lavori in corso ed al fine di scongiurare l’instaurarsi di contenziosi con la ditta appaltatrice per ritardati pagamenti negli stati di avanzamento, dando diritto all’appaltatore ad ottenere il riconoscimento dei danni prodotti e degli interessi maturati». Un passaggio che, secondo il dirigente ai lavori pubblici Piero Giorgini, permetterà di chiudere l’opera evitando «che siano arrecati danni» al Comune e con «garanzia di reintegro». La durata originaria dei lavori era prevista in 120 giorni, vale a dire quattro mesi. Per ora – tra i vari problemi Covid, materie prime e altro – si è andati ben oltre.

INTANTO PROSEGUONO LE GARE ALL’INTERNO

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