Il pericolo beffa – non se lo sarebbe meritato dopo un già complicato anno per via delle difficoltà in MotoGp – era dietro l’angolo. Ma alla fine Danilo Petrucci sarà alla partenza della 44° Dakar: sabato 1° gennaio lo start con il prologo a Gedda, in Arabia Saudita, con conclusione nella stessa città prevista dopo 8.375 il 14 gennaio. A mettere in pericolo la presenza del 31enne ternano era stata la positività al Covid accertata in settimana.
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Sospiro di sollievo
All’arrivo in Arabia Saudita il ternano era risultato positivo al test per il Covid e dunque via con l’isolamento in attesa del secondo tampone: la ‘bolla’ del rally raid prevede infatti una settimana di quarantena, tuttavia con la variante Omicron l’organizzazione ha deciso di fare molecolari in più per una verifica più accurata. E per lui l’esito è felice: il primo test sarebbe stato un ‘falso positivo’ e nella notte tra giovedì e venerdì è arrivato il semaforo verde ufficiale. Per lui poi ci sarà l’avventura negli Stati Uniti nel MotoAmerica Superbike.
Problema caviglia
«Chiaramente sono molto contento – le parole del ternano a motorsport.com – di essere al via della Dakar, è stato un percorso lungo ed intenso fatto di un paio di mesi difficili, anche perché nell’ultimo mi sono pure rotto una caviglia. Ce la metterò tutta in questa partecipazione, soprattutto per arrivare alla fine e divertirmi. È la mia prima esperienza e non vedo l’ora di cominciarla». Petrux sarà al via a bordo della Ktm 450 Rally ufficiale. Già nel 2017 aveva raccontato di voler realizzare il sogno Dakar. Ora ci siamo, c’è il benestare dello staff medico.
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