Terni, riparte cantiere per la palazzina tra via del Vescovado e piazza Paul Harris

Cantiere ‘attivato’, Petra in azione. L’area era bloccata da anni a causa di un ricorso al Tar: si riqualifica la piazza

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di S.F.

‘Completamento edificio residenziale e della piazza Paul Harris’. C’è la creazione sul Sinpol da mercoledì 12 ottobre e gli operai sono già in loco per la sistemazione dei ponteggi: novità a Terni per il ‘cantiere della discordia’ lungo via del Vescovado che tanto ha fatto discutere negli ultimi anni. L’attività è ripresa e ora ad occuparsi della storia è l’architetto Andrea Della Sala in qualità di progettista e direttore dei lavori. La proprietà come noto è della Nuove Costruzioni Edili srl.

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La ripartenza

La direzione del cantiere è affidata a Giuseppe Cricco, il coordinatore della progettazione è l’ingegnere Alessandro Passetti e la ditta impegnata è la Petra Srl, la stessa che ha messo in piedi la ‘culla per la vita’ in via Malnati: a coordinare l’operazione è il geometra Cristiano Ursini. Per ora sono in corso operazioni propedeutiche all’avvio del lavoro più corposo. Da ricordare che la consegna originaria è datata 11 giugno 2018, poi a stretto giro fu impugnato il permesso di costruire al Tar dell’Umbria e tutto bloccato: al centro dell’attenzione c’è la realizzazione di un edificio residenziale da tre piani e, in combinata, la riqualificazione di piazza Paul Harris.

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Il via libera dal Tar

Il progetto originario ha coinvolto l’ingegnere Marco Iapadre e l’architetto Alessio Patalocco, dopodiché è entrato in azione Della Sala. La vicenda ha avuto un risvolto al Tar a causa del ricorso di un residente di via del Vescovado, motivo? La presunta violazione di distanza tra le pareti finestrate, l’incompatibilità urbanistica dell’intervento edilizio con il centro storico e l’illegittimità del piano attuativo. Tutto rigettato per la tardiva impugnazione del piano approvato nell’autunno del 2015. Operai e mezzi in azione, il ‘cantiere della discordia’ riparte. Per quel che concerne la piazza è prevista la sistemazione della pavimentazione, dell’area verde e della fontana del Rotary.

Il progetto

«Stop al progetto ipermoderno»

Esulta il consigliere comunale Michele Rossi di Terni Civica: «Una delle mie battaglie più dure contro delle scelte fortemente errate perché mosse dalla presuntuosa convinzione che in questa città si può fare tutto e ovunque anche arrivando a violentare la storia e la bellezza dei luoghi. Ho cosi richiamato il consiglio comunale, la politica,gli uffici e la soprintendenza semplicemente all’esercizio del loro dovere di tutela. Arrivarono dunque le giuste prese di posizione e prescrizioni. Fu la vittoria del giusto rispetto della città. Dopo aver scongiurato la realizzazione di un edificio in palese ed irrispettoso contrasto con il contesto (prima foto) che vede la vicina presenza del più importante monumento di epoca romana della città, si è però poi rischiato un fermo dei lavori altrettanto preoccupante. Un edificio non finito, il cui scheletro – prosegue il classe 1975 – edile sarebbe risultato altrettanto degradante al pari di quella provocatoria modernità fatta di mattonelle nere, finestre sbilenche e lance di acciaio a specchio che si voleva imporre nel nome della libertà progettuale (ed artistica). Le diffide degli uffici comunali, la risoluzione di un sopraggiunto contenzioso Tar, la pazienza di tutti i tecnici coinvolti, la rinnovata disponibilità della proprietà che rinuncia al progetto ipermoderno per recuperarne uno precedente meno impattante e rispettoso del contesto, ha portato finalmente alla riapertura del cantiere e alla ripresa dei lavori di questi giorni. Contestualmente al completamente della palazzina il piano attuativo prevede la riqualificazione di piazza Paul Harris e l’apertura di un nuovo percorso pedonale interno ad oggi chiuso che risolverebbe l’isolamento urbanistico della piazza. Mi auguro che a questo punto si possa​ procedere spediti».

Il progetto originario

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