Terni, droga ‘Toner’: condannati in undici

Quasi 61 anni di reclusione complessivi per le persone giudicate con rito abbreviato. Nove anni e quattro mesi per i presunti ‘boss’

Condividi questo articolo su

di F.T.

Confermato l’impianto accusatorio della procura presso la Dda di Perugia, fondato sull’associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di stupefacenti, riconosciute le attenuanti generiche e pene leggermente più miti rispetto a quelle chieste lo scorso 10 gennaio in aula dal pm Giuseppe Petrazzini. Il risultato del processo con rito abbreviato per dodici delle persone coinvolte nella maxi indagine antidroga ‘Toner’, condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Terni ed emersa nel luglio del 2019 con diciannove arresti da parte dell’Arma, è di undici condanne ed un’assoluzione per un totale di quasi 61 anni di reclusione (oltre 83 la richiesta). La sentenza è stata emessa nel primo pomeriggio di venerdì dal gip di Perugia, Valerio D’Andria.

I ‘capi’

Per il ternano Sandro Broccucci ed il cittadino marocchino Mohamed Mojmil, ritenuti al vertice dell’organizzazione ternano-marocchina capace di far giungere in città da Roma – e quindi spacciare – notevoli quantità di droga (cocaina soprattutto), le pene stabilite dal giudice sono di nove anni e quattro mesi di reclusione ciascuno. Per loro il pm aveva chiesto quattordici anni a testa.

L’avvocato Massimo Proietti

Le altre condanne e l’assoluzione

Le condanne più pesanti sono poi toccate ad altri due uomini originari del Marocco – Abdelmoneim Boulzalmat e Abdelhakim El Felhi – con cinque anni e sei mesi di reclusione ciascuno (l’accusa aveva chiesto sette anni). A scendere: Marco Pellerucci e Manuel Fiori condannati a cinque anni di reclusione (la richiesta era stata di sette), Maurizio Allegretti, Abdelkrim Kabbouri e Touria Maatia a quattro anni ed otto mesi ciascuno (cinque la richiesta), quattro anni e cinque mesi per Ismail Jamghili  (contro quattro anni e sei mesi) e tre per Mirko Fiorini (la richiesta era di cinque anni) per il quale è stato escluso il reato associativo. Assolto invece il marocchino Fahoum Lahcem – difeso dagli avvocati Francesco Mattiangeli e Gianluca Muzi – per il quale il pm aveva chiesto due anni e otto mesi di reclusione e 12 mila euro di multa.

L’avvocato Francesco Mattiangeli

Parlano le difese

L’avvocato Mattiangeli, che difendeva altri  cinque imputati, si dice «moderatamente soddisfatto per l’entità delle pene, decisamente meno per la conferma del reato associativo che siamo convinti di ‘smontare’ in appello. Si tratta comunque – osserva il legale – di condanne contenute rispetto alle contestazioni ed alle richieste della pubblica accusa». Così l’avvocato Massimo Proietti, difensore di Broccucci, Fiorini e Fiori: «Per Broccucci siamo convinti che in appello cadrà l’associazione per delinquere, elemento questo che continuiamo a contestare senza alcuna esitazione. C’è soddisfazione invece per la posizione di Fiorini, per il quale è caduto il reato associativo. Circa Fiori, riteniamo che la lettura del tribunale dovesse essere analoga a quella di Fiorini. L’appello ci darà ragione». Fra i legali difensori figurano anche Donatella Panzarola e Umberto Martella. Per gli altri indagati di ‘Toner’ – nome legato al fatto che lo spaccio avveniva soprattutto attraverso un negozio di ricariche per stampanti nella zona di Gabelletta, poi chiuso – la prospettiva è quella del giudizio ordinario fra i tribunali di Perugia e Terni.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli