Terni, emergenza casa: «Le idee del Comune»

Il vice sindaco, Francesca Malafoglia, illustra le linee guida di un piano d’azione

Condividi questo articolo su

Per fronteggiare il problema dell’emergenza abitativa a Terni, c’è un piano. Lo ha messo a punto l’amministrazione comunale, in collaborazione con l’ufficio Edilizia residenziale sociale (Ers), incaricato di individuare diverse modalità di intervento.

Francesca Malafoglia

Francesca Malafoglia

I partner Un progetto che accanto al comune vede la Fondazione Carit e l’associazione San Martino: «Ferma restando – dice il vicesindaco con delega al welfare, Francesca Malafoglia – la distinzione tra emergenza abitativa vera e propria, che richiede un intervento immediato come soluzione di primo livello e tempi serrati e disagio abitativo che, costituisce una difficoltà cui rispondere con soluzioni di intervento pianificabili e programmabili. Tre le ipotesi che abbiamo previsto».

Pronto intervento sociale Si tratta di una forma di accoglienza residenziale di breve durata – massimo trenta giorni – rivolta a nuclei familiari in emergenza abitativa che richiedono un tempo limitato di ospitalità in attesa di soluzioni abitative già improntate o da ipotizzare.

Affidi solidali Un progetto presentato dall’associazione San Martino alla Fondazione Carit, destinato a 25 nuclei familiari – per una durata di massimo 12 mesi – che fornisce un sostegno economico alla locazione a favore dei nuclei familiari sottoposti a procedure di sfratto che presentino morosità incolpevole o procedure di sfratto. Il valore globale del progetto è di 100 mila euro, di cui l’80% a valere sul finanziamento Carit, il 20% a valere quale contributo del Comune di Terni.

Baratto amministrativo Altro tipo di mediazione previsto è rappresentato da un’offerta ‘pronto uso’, mediante la predisposizione di un elenco di proprietari disponibili a locare la propria proprietà a condizioni particolari – canoni ridotti, rinuncia del deposito cauzionale, termine di durata della locazione – che potrebbero portare alla riduzione della Tasi della seconda casa, nel caso in cui i proprietari accettino di stipulare una delle forme di canone concordato.

La condivisione «Tra gli obiettivi prefissati – dice il vicesindaco – c’è l’avvio di un percorso condiviso con le rappresentanze sindacali degli inquilini e dei proprietari immobiliari per la realizzazione di azioni di mediazione, a diverso titolo e forme di collaborazione volte a favorire l’incontro tra domanda e offerta abitativa. Ritengo che il modello di rete basato sulla collaborazione tra tutti i soggetti che a diverso titolo si occupano di dare risposte concrete a problemi legati ai disagi abitativi – conclude Francesca Malafoglia – sia la strada migliore per trovare soluzioni operative. La pianificazione degli interventi a sostegno abitativo non può che non essere condivisa con le organizzazioni di settore, con l’amministrazione e con i cittadini. Siamo convinti che la città risponderà come ha sempre fatto, con responsabilità e altruismo».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli