Ex palazzo sanità Terni Usl cambia strategia: via a iter per riutilizzo

Tre tentativi di alienazione per 5,4 milioni a vuoto, ora si punta sulla rifunzionalizzazione per gli uffici amministrativi: scatta la procedura. Di mezzo anche Arpa e Izsum

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di S.F.

Tre tentativi a partire dal giugno 2019 con lo stesso esito negativo, l’ultimo in ordine di tempo del novembre 2020. E allora l’Usl Umbria 2 cambia strategia: niente alienazione, ora si punta al riutilizzo del complesso con destinazione ad uffici amministrativi. Si parla dell’ex centro provinciale di Sanità con ingresso principale tra via Cesi e via Vico, a Terni. C’è il via libera all’attivazione dell’iter procedurale per restituirgli una nuova ‘vita’.

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Il valore troppo alto

La Usl è proprietaria di gran parte del complesso – di mezzo ci sono anche Arpa e Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche – e nell’estate 2019 fu dato il via libera per l’alienazione con base d’asta da 5 milioni 400 mila euro. Risultato? Tre aste deserte. Per l’azienda sanitaria locale è dunque «ragionevole ritenere che il valore attuale del fabbricato possa essere inferiore a quello fissato nella stima dell’Agenzia delle Entrate, tenendo anche conto di altre esperienze sul mercato immobiliare di Terni (vedasi fattispecie relativa al fabbricato denominato ‘Tulipano’), ove recentemente sono stati alienati complessi immobiliari, dopo ripetute aste, per valori molto inferiori». Ora si va in un’altra direzione. Partita in mano in particolar modo al responsabile del procedimento, il geometra Francesco Silvani, e la dirigente al patrimonio Maria Luisa Morina.

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La rifunzionalizzazione e l’abbattimento dei costi

La Usl si appoggia al nuovo piano triennale del patrimonio 2021-2023 per provare a risolvere l’impasse. Come? Con la rifunzionalizzazione: mirino sul riutilizzo per gli uffici nell’ambito del più ampio riassetto immobiliare che tira in ballo anche la ‘Città della salute’. «Posto che non si è concretizzata la prevista dismissione dell’immobile – viene spiegato nel documento istruttorio firmato anche dal responsabile delle attività amministrative Luca Maria Taddei –, si ipotizza l’avvio di un iter procedurale che consenta all’azienda di poter utilizzare l’intero fabbricato (attualmente non di esclusiva proprietà della Usl), al fine di ristrutturare e rifunzionalizzare lo stesso per ivi trasferire i servizi tecnico-amministrativi presenti, attualmente, in viale Bramante 37, piani -1°, 1°, 2° e 4°, per una superficie complessiva di 5.477,81 metri quadrati con conseguente abbattimento dei costi di locazione annui per 287 mila 429 euro». Gli step sono diversi e di certo non si tratterà di una storia a breve termine. Di questa possibilità ne aveva parlato il direttore generale Usl 2 Massimo De Fino a dicembre, in occasione di un confronto in II° commissione consiliare.

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Autorizzazioni, acquisizioni e lavori

Sono cinque i passaggi citati dalla Usl Umbria 2 per arrivare all’obiettivo. Si parte dall’accordo di collaborazione con l’Agenzia delle Entrate per l’aggiornamento della stima secondo il valore di mercato, quindi la procedura per l’autorizzazione regionale all’acquisto delle porzioni di proprietà Arpa e Izsum e la compravendita con il benestare del ministero dei Beni culturali. Poi il restyling: gara per la progettazione dell’intervento di rifunzionalizzazione ed infine la realizzazione con eventuali forme di incentivazione come l’ecobonus. Di recente la ditta Hoxha Ilir di Perugia si è occupata della messa in sicurezza delle facciate per poco meno per un importo complessivo di poco inferiore ai 65 mila euro.

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