Terni, fa il dentista ma è perito elettrotecnico

L’indagine della squadra mobile e della procura di Terni ha portato al sequestro preventivo ed alla sospensione di uno studio odontoiatrico ternano

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Sequestro preventivo dello studio e interdizione all’esercizio dell’attività professionale di medico odontoiatra per nove mesi. Questi i provvedimenti cautelari applicati dal gip di Terni, Simona Tordelli, nei confronti della titolare di uno studio dentistico di borgo Rivo, già finito all’attenzione della polizia di Stato – in particolare la squadra Mobile di Terni – e quindi dell’autorità giudiziaria. Sotto la lente degli inquirenti – polizia e Usl Umbria 2 coordinati dal procuratore capo Alberto Liguori – ci sono finite le attività condotte dalla struttura sanitaria dal 2015 allo scorso aprile.

Medico con il diploma da perito elettrotecnico

Dalle risultanze investigative è emerso che all’interno dello studio operava, come medico odontoiatra e qualificandosi come tale alla clientela, l’ex marito della titolare: un 58enne ternano in possesso soltanto del diploma di perito elettrotecnico. L’uomo avrebbe prestato cure odontoiatriche a pagamento in maniera del tutto abusiva. Da qui la denuncia a piede libero per ‘esercizio abusivo della professione medica’ da parte dall’autorità giudiziaria che ha contestualmente chiesto ed ottenuto l’applicazione delle misure. Per lo stesso reato è stata denunciata, in concorso, anche l’ex moglie-titolare. Nella giornata di martedì quest’ultima – che ha 59 anni – è stata sentita dal gip Tordelli alla presenza del pm Raffaele Iannella.

I precedenti

Oltre ad avvalersi in modo continuativo delle prestazioni di tipo odontoiatrico dell’ex coniuge, la donna risulta già condannata in via definitiva nel 2009 per abusivo esercizio di una professione e sottoposta a sospensioni disciplinari dall’ordine professionale di appartenenza (è iscritta all’albo dei medici chirurgi di Terni dal 1985 e a quello degli odontoiatri dal 1989). L’ultimo provvedimento di questo tipo risale al febbraio scorso, quando era stata sospesa dalla professione medico chirurgica per sei mesi, a causa di violazioni di natura amministrativa.

«La situazione verrà risolta»

Non è escluso comunque che il sequestro e l’interdizione all’esercizio dell’attività possano finire al vaglio del tribunale del riesame, come spiega l’avvocato Manlio Morcella che, insieme al collega Marco Gabriele, assiste la donna: «Si tratta – affermano i due legali – di una situazione solo apparentemente complessa, a cui sarà posto riparo anche con iniziative atte ad eliminare le esigenze cautelari. La società di riferimento sarà infatti posta in liquidazione e lo studio dentistico gestito nel più assoluto rispetto delle regole».

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