Terni, fusione Camere: «Vinte le resistenze»

Ricorso al Tar della Camera di commercio di Terni contro l’accorpamento con quella di Perugia. Corsi: «Battaglia giusta per la città»

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di Sandro Corsi
Componente giunta Camera di commercio – Terni

Sandro Corsi

Il deposito del ricorso deliberato dalla giunta camerale di Terni al Decreto ministeriale del 16 febbraio 2018 ed alle determinazioni del commissario ad acta contenenti le procedure per la composizione della Camera di commercio dell’Umbria, configura non solo un rilevante atto giuridico-amministrativo ma la concreta attestazione ed esito di un percorso, iniziato da tempo, di resistenza all’accorpamento ed alla soppressione della Camera di commercio di Terni.

Quando nel 2016, in assoluta minoranza, abbiamo iniziato a contrastare questo processo, ci siamo rivolti a tutte le forze presenti nell’allora consiglio comunale, alla Regione e Parlamento e – dico e scrivo – nessuno di costoro (maggioranze ed opposizioni) ha detto nulla, anzi si sono registrate pressioni ‘regionali’ volte ad assecondare l’accorpamento. Solo le organizzazioni sindacali cercarono di sostenere i rappresentanti dei settori che in consiglio, pur in minoranza – a fronte della necessaria maggioranza dei 2/3 – non permisero la soppressione.

È grazie a loro che è stato possibile avere ancora in vita la Camera e presentare oggi con larga maggioranza e non ostili astensioni, un giusto ricorso che si iscrive in una forte motivazione di difesa vera e coerente di Terni e Provincia nelle sue forze imprenditoriali, professionali, di tutti i settori produttivi e soprattutto nell’interesse di uno sviluppo sostenibile e di tutti i lavoratori.

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