Terni: il ‘numero uno’ della differenziata contesta la Taric

Video e foto – Pier Luigi Salustri: «Chi sbaglia paga ma chi eccelle non ha alcun riconoscimento»

Condividi questo articolo su

Condividi questo articolo su

di Francesca Torricelli

Viviamo in una società in cui, giustamente, chi non si attiene alle regole paga. Ma c’è chi ci fa notare che, non sempre, a chi invece eccelle in qualcosa viene riconosciuto un merito. È quanto lamenta al Comune di Terni e ad Asm il signor Pier Luigi Salustri, che possiamo tranquillamente definire un ‘virtuoso della raccolta differenziata’.

Pier Luigi Salustri

In pratica il signor Pier Luigi contesta «il regolamento con il quale viene applicata la Taric, perché a mio avviso è contraddittorio. Ci hanno abbagliato gli occhi con lo slogan ‘Chi meno inquina meno paga’, invitandoci a lasciare fuori casa la mastella dell’indifferenziata solamente quando è piena, ma così non è. Nella fatturazione della Taric, oltre ad una quota fissa è presente una quota variabile che ipotizza un determinato numero di ‘scarichi’ annui. Superato quello viene applicata una maggiorazione. Ma per chi, invece, non raggiunge nemmeno il minimo?». Pier Luigi ci racconta di essere molto attento nel differenziare e «ancora prima dell’applicazione del ‘porta a porta’ io già cercavo di recuperare il recuperabile. Vi faccio qualche esempio: ci sono alcune bottiglie di plastica dell’acqua minerale che hanno l’etichetta in carta e quindi io la divido dalla bottiglia e addirittura tolgo l’anellino del tappo perché è di una plastica diversa da quella della bottiglia. Alcuni contenitori del sapone per le mani, poi, non sono interamente di plastica, quindi non basta sciacquarli e buttarli nel contenitore apposito. In alcuni casi hanno una molla d’acciaio nel dosatore, quindi io li taglio e divido i materiali. Sarò anche un uomo di 80 anni in pensione, avrò sicuramente molto tempo a disposizione, ma credo che questo sia l’unico modo corretto per fare la raccolta differenziata».

Il signor Pier Luigi vive con sua moglie e «per il nostro nucleo familiare è previsto un massimo di 28 ‘scarichi’ annui per quanto riguarda l’indifferenziata. Bene, con tutto il lavoro che faccio nel recuperare tutti i materiali, sia nel 2021 che nel 2022, ne ho fatti 2 l’anno. Quello che ho provato a chiedere al Comune di Terni e ad Asm, senza ottenere nulla, è stato che nella mia famiglia mi sembra più che mai rispettato lo slogan ‘Chi meno inquina meno paga’ e per quale motivo devo pagare questa famigerata ‘quota variabile’ non raggiungendo mai il totale degli ‘scarichi’ massimi? Non sarà l’unico, ovviamente, a fare bene il mio dovere di cittadino, ma io ho deciso di non stare più zitto e accettare tutto quello che ci viene imposto perché se la si fa in modo errato molte volte, una cosa finisce per diventare giusta. Continuerò a chiedere di essere ricevuto, sia in Comune che all’Asm, proverò anche a parlare con l’Auri e ho deciso che non pagherò più nessuna fattura fin quando non sarà rivisto questo regolamento».


FOTO

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli