Terni, inchiesta Spada: tocca al consulente

Mercoledì interrogatorio – per rogatoria a Rimini – di Roberto Camporesi, il commercialista coinvolto nelle indagini sul Comune ternano

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Roberto Camporesi

Nel suo curriculum, Roberto Camporesi (il consulente scelto dal Comune di Terni e per questo finito nell’inchiesta in corso su palazzo Spada), si presenta così: «Svolgo l’attività professionale quale partner dello Studio Commerciale Associato Boldrini di Rimini di cui sono socio fondatore fin dalla sua costituzione. Dal 1995 ho avviato un percorso di specializzazione in materia di management pubblico con particolare riferimento alla consulenza e assistenza agli enti pubblici e alle società partecipate da questi ultimi in materia di processi di privatizzazione, prassi amministrative per l’esternalizzazione dei servizi, ricognizione dei processi di governance ed in generale le attività riguardanti gli aspetti giuridico – amministrativi».

L’INCHIESTA SUL COMUNE DI TERNI

La MG Consulting Inoltre, spiega Camporesi, «svolgo attività di consulente quale socio della Società Media Gestum Consulting Srl con sede in Bologna» e nell’ultimo anno, tra le attività svolte, il consulente indica: «Comune di Terni: trasformazione della azienda speciale in società per azioni e privatizzazione delle farmacie di Terni con gara a c.d doppio oggetto per la scelta del socio privato con compiti operativi», ma anche «Umbria Servizi Innovativi: assistenza affidamento in house riscossione coattiva delle entrate del Comune di Terni».

Specializzato Roberto Camporesi chiarisce anche di essere «specializzato in prassi amministrativa per la gestione delle Società partecipate per gli appalti e concessioni a terzi e per i processi di privatizzazione e/o costituzione di organizzazioni partecipate; governance interna delle Società a partecipazione pubblica-privata con riferimento ai modelli in house di servizi pubblici locali, di servizi strumentali e di società miste pubblico-private, sia quale coordinatore di gruppi di lavoro allargati nei quali partecipano esperti di finanza, legali e tecnici di gestione dei servizi; modelli di gestione delle farmacie comunali e in generale in tutte le attività riguardanti gli aspetti giuridico-amministrativi degli enti pubblici».

La rogatoria Nella giornata di mercoledì, il consulente sarà interrogato dal gip di Rimini, ma il suo avvocato – Gian Paolo Colosimo – ha già fatto sapere che «è assolutamente sereno e pronto a chiarire ogni aspetto, sia di fronte al giudice che dovrà sentirlo su delega, che direttamente all’autorità giudiziaria di Terni».

Le domande Ed appare certo che il commercialista sarà chiamato a spiegare bene in cosa consistesse il lavoro che gli era stato affidato, visto che contestando i reati di ‘turbata libertà degli incanti’ e ‘turbata libertà del procedimento di scelta del contraente’, la Procura della Repubblica di terni ha fatto riferimento ad almeno sei consulenze affidate fra il 2012 e il 2017 a Roberto Camporesi. Incarichi che, secondo la procura, sarebbero dovuti passare attraverso procedure pubbliche o selettive.

LA PROCURA: «GESTIONE ILLECITA»

Piacenti D’Ubaldi e Montalbano Caracci

Gli indagati Vittorio Piacenti D’Ubaldi – sospeso sabato dalla carica di assessore su ordinanza del prefetto di Terni – e Montalbano Caracci, erano stati interrogati dal gip nella giornata di venerdì: per entrambi era arrivata la conferma dei ‘domiciliari’ ma con alcune ‘concessioni’ tali da consentire al primo – commercialista – di poter lavorare, e al secondo di fare ritorno nella città di Mazara del Vallo dove effettivamente risiede. 

La parole pesanti Nelle carte dell’inchiesta, peraltro, sono contenute parole pesanti come pietre. Si parla di «un radicato e costante sistema illecito di affidamento di tutti i contratti pubblici del Comune di Terni, di cui gli stessi odierni indagati non potevano non essere a conoscenza» e che «hanno continuato, anche dopo le perquisizioni presso il Comune e le notizie di stampa sugli altri procedimenti, ad agire indisturbati in pieno spregio delle norme cogenti in materia di stipulazione di contratti pubblici […], gestendo i loro incarichi ed uffici pubblici come propri uffici privati nei quali colludere con i loro ‘amici’ e ‘sodali’ secondo un sistema clientelare, approfittando di una fitta rete di contatti personali e della forte influenza che sono in grado di esercitare nei confronti di numerosi esponenti della cosa pubblica a tuti i livelli».

Federico Bona Galvagno

FarmaciaTerni Il gip Bona Galvagno, poi, ha affondato la lama sulla procedura relativa alla vendita delle quote di FarmaciaTerni, definita «un’operazione economica decisiva e vitale per le sorti del Comune di Terni, rappresentando l’introito necessario per sorreggere finanziariamente le sorti del ‘piano di riequilibrio finanziario’ con circa 9,6 milioni di euro a fronte di un disavanzo quantificato dallo stesso Comune in circa 15 milioni di euro, da risanare nel quinquennio 2017-2021». Secondo Bona Galvagno «emerge palesemente come fra il Camporesi e il Piacenti vi fosse un accordo in base al quale il primo avrebbe fornito il suo supporto professionale, predisponendo un’apposita valutazione in tempo utile per la presentazione del ‘piano di riequilibrio finanziario’ al consiglio comunale e, successivamente, al ministero dell’Interno per via della Prefettura. Al contempo l’assessore Piacenti si sarebbe impegnato a sanare a posteriori tale attività svolta dal commercialista, facendo vincere al Camporesi una apposira gara pubblica avente oggetto la perizia economica che in realtà lo stesso aveva già effettuato e consegnato prima della gara».

La svista Come spesso succede, però, un granello di abbia avrebbe inceppato il meccanismo: «Per una mera svista della propria segreteria (di Piacenti D’Ubaldi: ndr), l’intera corrispondenza mail intercorsa tra i due sodali veniva portata a conoscenza di alcuni consiglieri comunali dell’opposizione che potevano leggerne il contenuto e scoprire così l’illegittimo accordo, volto a procedere ad un affidamento senza gara dell’incarico di consulenza esterna al Camporesi. Ciò non di meno, e nonostante si fosse alzata l’attenzione mediatica sull’intera vicenda, i rapporti tra Roberto Camporesi e l’assessore Piacenti non subivano alcuna battuta di arresto ed, anzi, il commercialista riminese continuava sia a prestare la propria opera attraverso la predisposizione di ulteriori atti amministrativi necessari all’indizione del bando per l’aggiudicazione della perizia giurata di valutazione economica della FarmaciaTerni Srl, sia a manifestare le sue aspettative di ottenere il predetto incarico per essere, così, retribuito per il lavoro svolto. […] gli accordi intercorsi per far aggiudicare la gara al Camporesi si traducevano, addirittura, nella predisposizione degli atti di gara da parte dello stesso commercialista che avrebbe voluto e dovuto aggiudicarsi l’incarico».

Marchetti, Giua, Liguori

TerniReti Sul meccanismo che ha portato all’affidamento di incarichi al consulente, nell’ambito della controllata TerniReti, il magistrato sostiene che «le ‘pressioni’ del Piacenti sul Montalbano Caracci, al fine di favorire il Camporesi nell’affidamento degli incarichi di consulente esterno della stessa società del Comune, trovavano la loro forza nel rapporto intercorrente tra il citato assessore e l’amministratore unico della società TerniReti, dovuto al fatto che la nomina di Montalbano Caracci al prestigioso e remunerato incarico di amministratore unico fosse stata ‘sponsorizzata’ proprio dall’assessore Piacenti D’Ubaldi. Già nel corso di intercettazioni telefoniche effettuate in altra indagine, tutto questo è emerso in modo chiaro e incontrovertibile e ciò spiega l’asservimento di Montalbano Caracci alle richieste provenienti dal suo ‘sponsor’ per avvantaggiare illecitamente il Camporesi».

PARLA L’AVVOCATO DI PIACENTI – VIDEO

Attilio Biancifiori

«Schema criminale ben oliato» Ma Federico Bona Galvagno usa altre parole pesantissime: scrive di «quasi ‘sfacciata’ illiceità», di uno «schema criminale ben oliato» e di un «panorama delittuoso grave e preoccupante», osserva come «purtroppo anche in questo caso il Comune, noto a questo giudice per altri recentissimi procedimenti penali analoghi, ma in altri settori, non ha adottato alcun regolamento in materia di affidamento di incarichi a soggetti esterni. In questo senso le basilari esigenze di trasparenza, imparzialità e correttezza dell’azione amministrativa, sembrano rappresentare dei principi del tutto ignorati e apertamente violati dai pubblici amministratori del Comune di Terni da lunghissimi anni, quasi si trattasse di territorio e di pubblica amministrazione non soggetta alle regole nazionali e comunitarie che disciplinano l’agire di ogni ente pubblico. Nel Comune di Terni e nelle sue società in house providing, la prassi degli affidamenti diretti senza alcuna preventiva procedura di gara o selettiva rappresenta la regola da tantissimi anni».

 

 

 

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