Terni, la chiusura dello sportello di Banca Intesa in via Narni arriva dal prefetto

L’appello del presidente del centro sociale Polymer: «Così per anziani e fragili aumenterà l’isolamento». Si muove anche il M5S

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«Siamo molto preoccupati per la prossima chiusura dello sportello di Banca Intesa Sanpaolo di via Narni». Il presidente del centro sociale quartiere Polymer, Marcello Bizzotti, facendosi portavoce delle preoccupazioni degli abitanti del quartiere dell’estrema periferia sud della città, ha scritto al prefetto di Terni Giovanni Bruno e al sindaco Leonardo Latini sollecitando il loro intervento per far recedere l’istituto bancario da questa decisione, «che penalizzerebbe soprattutto gli anziani e i più fragili». La chiusura al momento è fissata per fine marzo.

Marcello Bizzotti

«Isolamento ed emarginazione»

«Si tratta dell’unico sportello bancario a disposizione di una vasta zona che va dal quartiere Cospea fino a Ponte San Lorenzo e da Collescipoli a Vascigliano di Stroncone», spiega Bizzotti. «Esprimiamo preoccupazione per le conseguenze che questa scelta avrà sulla popolazione, specialmente quella anziana. Nel nostro quartiere ci sono tantissimi anziani che hanno difficoltà a spostarsi per raggiungere lo sportello di corso Tacito. Senza contare che in questo quartiere, dove i servizi sono già carenti, ci sono situazioni di isolamento ed emarginazione. Facciamo appello alle istituzioni perché si scongiuri la chiusura dello sportello bancario di via Narni per garantire quei servizi che svolgono un ruolo centrale nelle comunità, tenendo conto anche delle difficoltà delle persone fragili».

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M5S: «Penalizza anziani e persone in difficoltà»

Anche il M5S si fa avanti sul tema: «Sottoscriviamo l’appello fatto da numerosi cittadini del quartiere Polymer e della frazione di Collescipoli allarmati dalla notizia dell’imminente chiusura dello sportello di Banca Intesa di via Narni. Una decisione che penalizza ulteriormente un’area altamente popolata della nostra città dove numerose persone, in gran parte anziane, che hanno difficoltà a spostarsi per raggiungere gli ormai pochi sopravvissuti sportelli rimasti in città. Per molti di loro questo vorrà dire molto probabilmente cambiare abitudini, agenzia e perdere quel livello di fiducia acquisito nel corso degli anni. Riteniamo questa continua sottrazione di servizi a danno delle zone periferiche un danno anche per il commercio di prossimità che resiste nonostante le difficoltà odierne. Pertanto chiediamo anche noi al Prefetto, Giovanni Bruno, e al sindaco, Leonardo Latini, di farsi carico – concludono – delle istanze dei cittadini e di intervenire per cercare di far recedere l’istituto bancario da questa decisione, che penalizzerebbe soprattutto gli anziani e i più fragili e le attività commerciali della zona».

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