Terni, moto e pista: «Manca il sentimento comune». Progetto 2021 senza seguito

Nella primavera 2021 si parlò di iter in via di sviluppo. Tutto bloccato. L’amarezza ed il messaggio di Sanguinato, presidente MC Racing Terni

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di S.F.

«C’è un progetto di massima per una struttura dedicata all’off-road, cross e sprint. Non deve essere abbandonato e va ‘stimolato’: credo che la strada della joint-venture pubblico-privato sia la più fattibile». Era il 15 aprile 2021 ed a esporsi in questo modo fu Ortenzo Sanguinato, numero uno del Moto Club Racing Terni, in occasione della tappa piedilucana del campionato italiano enduro. Da allora è trascorso un anno e mezzo. Passi in avanti? In concreto nessuno. E la problematiche continua a persistere.

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Il perenne sogno

Le sollecitazioni sul tema – anche da parte del massimo rappresentante locale del mondo a due ruote, Danilo Petrucci – di certo non mancano. D’altronde sono anni che si parla della possibilità di realizzare una pista o, meglio ancora, un vero e proprio crossodromo. Di soldi ne servono un bel po’ e senza l’intervento di un privato ben poco si può fare:«Credo che la strada della joint-venture pubblico-privato sia la più fattibile», sottolineò Sanguinato nella primavera 2021. All’epoca l’assessore allo sport Elena Proietti ribadì sul tema un paio di questioni: «Quando si tocca l’ambiente ci sono di mezzo una serie di vincoli e procedure complesse. Abbiamo ripreso un iter che andava avanti da nove anni, c’è stato qualche rallentamento. Mi auguro che entro il termine del mandato (2023) riusciremo a mettere la prima pietra. C’è bisogno dell’aiuto delle associazioni». Si parlava anche di un interessamento della fondazione Carit per un cospicuo finanziamento. A che punto siamo dunque?

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Il progetto bloccato e il problema

A distanza di quattordici mesi umbriaOn ha chiesto a Sanguinato se, in merito all’iter aperto tempo fa, ci sono stati sviluppi più o meno concreti. Esito negativo: «Su richiesta del Coni provinciale – c’era Francesco Tiberi in quel momento, ora Fabio Moscatelli – avevamo messo a disposizione un progetto di massima per un impianto di ciclo-motocross». Non c’è stato un seguito: «E la nostra cara cittadina rimane senza un’area per la pratica di questa disciplina sportiva in attesa di un qualcosa/qualcuno che riesca a conciliare tutte queste normative». L’idea era di trovare 400-500 mila euro da privati per l’avvio della struttura, poi il completamento in autofinanziamento. Secondo Sanguinato l’ostacolo di maggior rilievo è «l’opinione pubblica locale. Quando si diffonde la voce, dal territorio si inizia a dire ‘lo vogliono fare sui campi di…’». Due anni fa si fece avanti una persona del posto per il possibile sviluppo dell’area nel Narnese. Serviva il cambio di destinazione d’uso da agricolo ad uso sportivo. Non se ne è fatto nulla.

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La critica, il disinnamoramento e l’invito

C’è poi un’altra questione tutta locale per il presidente del Moto Club Racing Terni: «Manca un sentimento comune d’appartenenza per una realtà cresciuta con questo mondo. Sembra che Terni a livello di tessuto sociale si sia disinnamorata del motociclismo. Non è più forte come quello di un tempo. I 50enni di oggi non sono come la vecchia generazione», l’amarezza di Sanguinato. Che chiude con una sorta di invito: «Occorre maggior tenacia da parte di tutte le associazioni (sia moto club sia semplici Asd) nel cercare soluzioni, alternative, proposte che siano compatibili con il contesto sociale e le normative vigenti. Un ‘mea culpa’ che vuole essere da stimolo per chi nutre ancora amore verso questo sport e verso la tradizione motociclistica della nostra città chec nel 2025c compirà ben 100 di storia». Vedremo se ci sarà movimento.

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