Terni, soprintendenza dà ‘buca’ al Comune su variante Prg Maratta

Venerdì era prevista l’audizione della Roscini. Ma niente da fare: «Si è già espressa il 10 gennaio 2020 e il 28 aprile 2021». Ancora polemiche. Il pensiero del prof. Bizzarri

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di S.F.

«Gentile dottoressa Bonaiuti, in riferimento alla proposta di variante riguardante l’area di Maratta Bassa la soprintendenza si è già espressa per quanto concerne l’iter amministrativo finora svolto, con nota protocollo 725 del 10 gennaio 2020 e 7328 del 28 aprile 2021. Da ultimo, sono stati inviati chiarimenti e precisazioni al Comune di Terni il 7 marzo 2022. Nel caso in cui l’amministrazione comunale necessiti di ulteriori chiarimenti, la stessa potrà richiedere un incontro in soprintendenza prendendo un appuntamento presso la segreteria. Cordiali saluti». Questa la risposta arrivata alla I commissione di palazzo Spada in merito all’audizione prevista venerdì mattina per Elena Roscini, responsabile territoriale della soprintendenza. Qualcuno non l’ha presa bene.

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‘Buca’ al Comune

Si trattava di un ulteriore passaggio nell’ambito del lungo confronto in merito alla variante al Prg che coinvolge la Mare Blu S.p.A. di Martinsicuro. Come noto l’obiettivo è sviluppare una nuova maxi area commerciale per la nuova sede del Globo, con problema legato all’invasione’ – causa realizzazione viabilità – di una porzione della zona a parco archeologico. La Roscini non si è presentata e dunque tutto bloccato dall’inizio. In precedenza invece c’era stato il via libera per il progetto dello skate park e la modifica al Prg – parte operativa – per la divisione del comparto. In questo caso a dare ulteriori delucidazioni ci ha pensato il responsabile unico del procedimento, l’architetto Antonino Cuzzucoli; insieme a lui il dirigente Claudio Bedini e l’assessore all’urbanistica Federico Cini.

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Michele Rossi

La polemica

A leggere la risposta della soprintendenza ci ha pensato il presidente della I commissione, Marco Cozza: «Non mi meraviglia la risposta», il pensiero dell’esponente leghista. Alessandro Gentiletti (Senso Civico) ha fatto presente che «sarebbe stato interessante ascoltarla, ma non è giusto tentare di nascondersi dietro soggetti tecnici. Questo iter non può essere trascinato a lungo, se ci sono divisioni trovate l’accordo in maggioranza e poi si vota». Il più innervosisto dalla vicenda è Michele Rossi di Terni Civica, colui che in prima battuta aveva richiesto l’audizione: «La loro presenza era importante, volevo capire che considerazione hanno sul parco archeologico; grave ciò che è accaduto stamattina. Rigirerò la lettera al ministero: la soprintendenza dell’Umbria si è sottratta al confronto con il Comune». Critica anche Lucia Dominici di FI: «Capisco la loro risposta, ma dal momento che si chiede un incontro mi sarei aspettata un atteggiamento diverso». Infine Valentina Pococacio (M5S): «Sarebbe stato utile audirli non solo in merito alla variante, ma anche sull’area già esistente del parco archeologico». Niente da fare.

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Parla il professre Claudio Bizzarri, direttore Paao

Sul tema non si fermano le prese di posizione. Ad esprimersi è anche il professore (university of Arizona, programma Orvieto) Claudio Bizzarri, direttore del Parco archeologico ed ambientale dell’Orvietano: «Dalla stampa e dai social media sono venuto a conoscenza di un progetto che prevederebbe la realizzazione di un centro commerciale (con le annesse infrastrutture ad esso funzionali), nella zona di Maratta Bassa in Terni. I dettagli del progetto sono di certo noti a tutti i Ternani ma io mi sento di dover in qualche maniera intervenire in quanto ho avuto la fortuna di aver scavato per diversi anni in quel sito, condividendo questa eccezionale esperienza con l’amica e collega Claudia Giontella. Le attività sul campo mi consentono di suggerire estrema cautela nel trattare le emergenze archeologiche di Maratta Bassa per una duplice serie di motivi: la prima riguarda l’eccezionalità del rinvenimento (per chi non avesse voglia o tempo di andarsene a studiare le caratteristiche basta leggere il bell’articolo della Giontella che si trova anche sul web come estratto del volume Terni – Interamna Nahars. Nascita e sviluppo di una città alla luce delle più recenti ricerche archeologiche, C. Angelelli e L. Bonomi Ponzi (a cura di), 2006. Sono gli atti di un bellissimo convegno tenutosi a Roma, presso la Scuola Francese). La seconda perplessità nasce dalla natura del rinvenimento: i resti di un villaggio che potrebbe partire già dall’Età del Bronzo e giungere sino ad epoca ellenistica, insediatosi in un’area la cui peculiarità geologica è data dalla presenza di un deposito di sabbie giallastre estremamente incoerenti. Tale fattore evidentemente caratterizza il sito negativamente, come venne già indicato molto chiaramente dalla collega Giontella nello scritto appena citato: ‘… pesantemente intaccato dalle arature ….’. Fu quindi con estremo sollievo che appresi
dell’istituzione di un vincolo archeologico, atto a proteggere quello che è un lacerto della Terni antica. La natura stessa delle strutture rinvenute, in massima parte buche di palo ma anche fosse, siloi (?), fornaci e tratti di murature realizzate a secco, hanno sin dall’inizio costituito una forte spinta a continuare nelle indagini. I materiali recuperati delineano un eccezionale percorso cronologico senza soluzione di continuità, dal materiale ceramico a quello bronzeo.
Oggi, e parlo da direttore di un Parco Archeologico, ci sono così tante possibilità di valorizzazione che la città di Terni ne trarrebbe vantaggi culturali e, perché no, di visibilità. Basti pensare alle ricerche di carattere archeometrico sui depositi organici, alle analisi strutturali dell’impianto delle abitazioni realizzate con pali in legno e materiale deperibile, alle possibilità insite nella realtà aumentata e negli approcci 3D. Ribadisco però l’estrema fragilità delle emergenze di Maratta Bassa, nella speranza che chi interverrà nell’area ne tenga conto ed eviti pesanti sconvolgimenti di norma legati al movimento terra, anche alla luce del fatto che la seriazione stratigrafica archeologica si trova a pochi centimetri al disotto del piano di campagna. Una eventuale valorizzazione dell’area è di certo auspicabile, così come l’estensione delle indagini, la cui perimetrazione attuale è chiaramente – conclude Bizzarri – solo indicativa della reale consistenza del sito. Mi auguro – e lo auguro in primis alla città di Terni – che possa trovare luogo una buona collaborazione fra progettisti e addetti ai lavori, per non dimenticare la storia Terni e vanificare l’impegno di personalità di così grande caratura quale è stata Claudia Giontella».

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