
«Uno si alza la mattina con il dubbio se riuscirà ad uscire di casa oppure, una volta fuori, se riuscirà a rientrare. Ad esempio la sera di Pasqua sono rimasto chiuso fuori di casa, ma è solo uno dei tanti episodi». Il ternano Elvio Persichetti, disabile grave, condivide da anni con qualche decina di inquilini i disagi causati dal malfunzionamento dell’ascensore nella palazzina Ater di via della Cooperazione 43, fra Campomaggiore e Cesi. Elvio vive all’ottavo dei nove piani dell’edificio, ma i disagi sono un po’ per tutti, ovviamente più si sale (di piano) e più aumentano. «L’ascensore, che negli anni passati ha sempre dato qualche problema, dal 4 al 25 marzo è rimasto fermo per procedere alla ‘revisione completa’ – racconta il cittadino -. In quei giorni, in ragione delle mie condizioni, sono rimasto ‘segregato’ in casa e ho potuto contare sull’aiuto di qualche amico per avere la spesa, un saluto e un po’ di umanità. Ma era un intervento atteso da tempo, auspicato, e abbiamo giustamente pazientato». Il problema è che, dopo la revisione andata avanti per 21 giorni, «l’ascensore si è fermato nuovamente per tre volte e sempre per problemi, legati alle porte, precedenti la revisione. Una volta non sono potuto uscire, un’altra non sono rientrato mentre una terza volta ero assente e non ho subìto il disagio. Ma i problemi sono per tutti quelli che abitano qui, chiaramente». Giovedì Elvio ha due visite mediche che sta attendendo da tempo: «Sono importanti e le ho prenotate undici mesi fa. Ora, se quel giorno non riuscissi ad uscire, che devo fare? Annullare la prenotazione, rimettermi in lista e attendere un altro anno?». Dilemmi e problemi che si aggiungono a quelli della vita di ogni giorno.
Filipponi (Pd): «Risposte da Ater»
Sulla questione interviene il consigliere comunale del Pd, e capogruppo, Francesco Filipponi: «Avendo appreso da umbriaOn delle problematiche relative al condominio Ater di via della Cooperazione, a Campomaggiore, abbiamo contattato per le vie brevi l’azienda non solo per l’ascensore, ma anche per le questioni relative alle caldaie, agli infisso ed ai balconi. Nell’arco di qualche ora – scrive Filipponi – abbiano ricevuto delle prime risposte. Auspichiamo che nei prossimi giorni si possa risolvere con solerzia. In caso contrario ci riserviamo di presentare, in merito, degli appositi atti in consiglio comunale».