Terni, Latini tira dritto: una giunta ‘sudata’

Non è stato tutto semplice per il primo cittadino. Che tuttavia ha tenuto il punto assumendosi responsabilità anche di fronte ai vertici nazionali del suo partito: la Lega

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Andrea Giuli

Alla fine la giunta è quella che, grossomodo, avevano in mente il sindaco e i suoi ‘alleati’. Ternani. Perchè a Roma, specie nel circuito leghista, non è che certe scelte siano proprio andate giù. Ma Latini, gli va dato atto, ha tenuto il punto. Se questo avrà anche un costo, in un ambito – quello della politica – dove comunque gli equilibri mutano quasi quotidianamente, è presto per dirlo. Ma intanto l’amministrazione ‘parte’ ed ora spetta al sindaco, che le sue responsabilità se l’è assunte, farla funzionare. Tenendosi e tenendo tutti ben lontani dalle classiche ‘grane’ che riguardano più o meno ogni squadra di governo: personalismi, fughe in avanti, chiacchiericci da corridoio e ‘appetiti’ degli alleati. Se funzionerà, sarà il tempo a dirlo.

Cristiano Ceccotti

Sul finale, i passaggi più faticosi per il primo cittadino nel costruire la ‘squadra’. Non è un mistero che l’ex vicesindaco di Otricoli e attuale consigliere comunale a Terni, Cristiano Ceccotti, per un po’ di tempo anche fra i papabili allo scranno di palazzo Spada, avesse più di una ‘carta in regola’ – stima e amicizie specie nell’area della capitale – per entrare a far parte della giunta. Ma Latini ha seguito la sua strada, puntando forte sul giornalista Andrea Giuli, fra le ‘penne’ politiche e sindacali più brillanti a Terni, uomo di cultura e storicamente vicino ai liberal del centrodestra. Ma non è l’appartenenza ad aver giocato un ruolo centrale, in questo caso, quanto la stima del primo cittadino, e di altri a lui vicini, per lo stesso Giuli, chiamato a ricoprire la carica di vicesindaco – sì, per alcuni simbolica, ma la prima a doversi assumere responsabilità in caso di imprevisti – e quella di assessore alla cultura.

Elena Proietti

Uno ‘slot’, quello di vicesindaco, che per diversi giorni era stato associato al nome di Marco Celestino Cecconi (Fratelli d’Italia). Altro assessore comunale: non alla sicurezza (la terrà il sindaco), non alla polizia locale (potrebbe andare a Stefano Fatale di Forza Italia), forse non allo sport (la collega di partito di Cecconi, Elena Proietti – già valido arbitro di calcio e su cui FdI punta anche per il futuro – potrebbe occuparsene), quanto piuttosto a turismo e commercio.

Ma quella delle deleghe, almeno per buona parte della giornata di mercoledì, sarà ancora cosa ‘fluida’. Enrico Melasecche (Lega) avrà un assessorato di peso qual è quello dei lavori pubblici – un ritorno di fiamma dopo la ‘grandeur’ d’epoca Ciaurriana – e molto probabilmente l’urbanistica, anche se l’accoppiata non convince alcuni tecnici del settore che avrebbero preferito una divisione dei due incarichi fra altrettanti assessori. Ma tant’è.

Latini, Fatale, Bertocco

Gli ‘azzurri’ Di Fatale, che ovviamente s’occuperà anche di altro – politiche sociali? – s’è detto; oltre al coordinatore comunale, Forza Italia potrà contare su un altro assessore in giunta: la manager Sonia Bertocco a cui, anzichè lo sviluppo economico che dovrebbe essere tenuto dal sindaco, potrebbe andare la delega al personale. Un compito tutt’altro che secondario, visto che buona parte dei destini dell’amministrazione dipendono anche dal rapporto che questa saprà instaurare con una macchina comunale che necessita di più di una messa a punto. Sempre gli ‘azzurri’ – ma sul fronte più vicino alla coordinatrice regionale Catia Polidori ancorchè meno prossimo a quello capitanato da Raffaele Nevi – occuperanno anche la casella del presidente del consiglio comunale con Francesco Maria Ferranti. Compito delicato.

Valeria Alessandrini

Scuola e ambiente L’insegnante Valeria Alessandrini, eletta con la Lega, seguirà l’ambito dell’istruzione, scuola e formazione, mentre sarà un tecnico – nella fattispecie Benedetta Salvati, ingegnere ambientale in forza ad Arpa Umbria – ad occuparsi di un altro fra gli assessorati ‘che scottano’, quello relativo all’ambiente, che già lo zio Gianfranco aveva seguito con Raffaelli sindaco e che anche allora era spesso al centro di dibattiti accesi e attacchi feroci.

Bilancio In mezzo a questa composizione – nove assessori più il sindaco – si staglia la figura di colui che dovrà occuparsi di rianimare, in sinergia con l’Osl, le casse dell’ente, ‘bollate’ da un dissesto che per alcuni è ‘modesto’ e per altri – cavallo di battaglia del M5s in campagna elettorale e pure prima – è sconquassato da una voragine milionaria su cui si deve ancora fare piena luce. L’identikit è quello di un professionista affermatosi a Rimini – con tanto di società dal fatturato importante e diverse unità lavorative – ma con solide radici familiari in città.

E la ‘quarta gamba’ Terni Civica? Non pervenuta allo stato. Dopo il voto, il consigliere eletto – Michele Rossi – aveva invocato a più riprese «la giusta rappresentatività». Non in giunta, a quanto pare. Ma non sarebbe l’unica soluzione per dare spazio alla componente ‘civica’.

Chi entra In consiglio – giovedì e venerdì le prime due sedute, alle 15.30 – dovrebbero subentrare, ai nominati in giunta, Sergio Armillei e Francesco Pocaforza (Lega), Raffaello Federighi e Lucia Dominici (Forza Italia) e Maurizio Cecconelli (Fratelli d’Italia).

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