Terni, lite fra riders: esplode la tensione in un lavoro senza regole

L’episodio accaduto mercoledì sera nei pressi del McDonald’s è indicativo di una situazione di tensione di non facile soluzione

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L’ultimo episodio – una violenta lite in via del Centenario a Terni – è accaduto mercoledì sera e la dice lunga sul clima di tensione crescente che si respira fra i riders ternani che lavorano per Deliveroo e consegnano pasti a domicilio. Il motivo della lite, che ha coinvolto due fattorini ed è stata sedata da persone lì presenti, sarebbe da ricondurre ad un ordine ‘a vuoto’ – con destinatario irreperibile dopo che la rider aveva anticipato la somma ad un ristorante del centro cittadino -, anche se le ragioni più profonde vanno probabilmente ricercate altrove.

Una ‘Cambogia’

«Negli ultimi due mesi – racconta un addetto alle consegne – Deliveroo ha assunto diverse persone a Terni e il lavoro, ora diviso fra più persone, si è di sostanzialmente ridotto. Anche se è l’algoritmo di Deliveroo ad assegnare le consegne, il clima fra di noi è diventato via via sempre più competitivo. Non tutti si comportano correttamente, a volte ci sono dispetti, furbizie ma il punto è che sembra sempre di più una ‘guerra fra poveri’ in cui il datore di lavoro non interviene dopo aver contribuito a creare un contesto ‘selvaggio’». Quando il rispetto delle regole è affidato al comportamento individuale e ad un algoritmo definito chissà dove, e i cui criteri non sembrano chiari, la logica conseguenza è un quadro lavorativo dove ci si arrangia come può. Spesso per pochi euro in più per arrivare a fine mese. Una questione che i sindacati conoscono bene e che il nervosismo delle ultime settimane fa tornare nuovamente alla ribalta.

«Non sono le assunzioni il problema. Ma i comportamenti individuali e l’assenza di controlli»

«Il problema – a parlare è un altro rider ternano – non sono le ‘assunzioni’ fatte da Deliveroo, ma i comportamenti individuali e l’assenza di qualsiasi controllo. Non è possibile che un ristorante ci rimetta cento, duecento euro a sera perché ci sono fattorini che invece di consegnarli, i pasti se li mangiano. Poi il cliente, senza consegna, chiede il rimborso al locale. Ci sono ‘pecore nere’ anche fra di noi, fra chi svolge questo lavoro, ma l’assenza di controlli, di un coordinamento, di qualcuno che verifichi ciò che non va, pesa indubbiamente su tutti. Perché poi è la credibilità di ciascuno di noi che viene messa in discussione. Le liti sono anche conseguenza di una situazione senza regole sì, ma non di un ‘mercato’ competitivo, visto che gli ordini ci sono e sono sempre tanti. Circa la lite di mercoledì sera – conclude – la nostra collega è stata aggredita, punto. Fossi in lei sporgerei denuncia».

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