Terni, messaggi ‘sessuali’ all’amica 15enne dei figli: condannato un 44enne

Due anni e tre mesi di reclusione per l’uomo accusato di adescamento di minorenne. Dovrà versare una provvisionale di 7 mila euro

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Due anni e tre mesi di reclusione oltre ad alcune interdizioni – come quella dai pubblici uffici – ed al pagamento di una provvisionale di 7 mila euro in favore della parte civile, in attesa che il tribunale determini in sede civile l’entità complessiva del risarcimento. Questa la condanna inflitta lunedì dal tribunale penale di Terni in composizione monocratica – giudice Dorita Fratini – nei confronti di un 44enne ternano accusato di adescamento di minorenni.

L’adescamento

Secondo la ricostruzione dell’accusa, basata sulla denuncia della vittima – una ragazza di Terni che all’epoca dei fatti aveva poco meno di 16 anni -, l’uomo fra il 12 e il 17 giugno del 2016 le avrebbe inviato diversi messaggi dal contenuto sessuale e piuttosto esplicito. Avances più o meno chiare, ma comunque riconducibili a un che di morboso e volto – per gli inquirenti – a portare in qualche modo la ragazzina a parlare di determinati argomenti, cercando di carpirne pensieri ed esperienze.

Messaggi imbarazzanti

Un contatto nato da normali rapporti di vicinato, visto che l’adolescente conosceva i figli dell’imputato. Approfittando di questo contesto fatto di frequentazioni comuni e quasi quotidiane, il 44enne avrebbe cercato di entrare in ‘confidenza’ con la minorenne, a cui aveva fatto anche installare l’applicazione Telegram sul suo telefono cellulare. Lì erano arrivati quei messaggi che l’avevano così tanto imbarazzata da convincerla a raccontare tutto ai genitori, con conseguente immediata denuncia alle forze dell’ordine.

La sentenza

La successiva indagine della procura ha fatto finire alla sbarra il ternano – già noto per altre vicende giudiziarie, compresa una truffa – per il quale il pm presente in aula, Cristina Danila Di Domenico, ha chiesto una condanna a due anni di reclusione. Punto di vista più che accolto dal tribunale che ha anche determinato la provvisionale in favore della ragazza, oggi maggiorenne, parte civile attraverso l’avvocato Federica Bigi. Per il 44enne invece, assistito dall’avvocato Francesca Carcascio, la prospettiva ora è quella del giudizio d’appello, con l’obiettivo di ottenere una revisione sostanziale rispetto a quanto deciso dal giudice di prima istanza.

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