La perquisizione – disposta dal pm Annamaria Greco della procura della Repubblica di Perugia – è scattata nei giorni scorsi, con gli investigatori del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della polizia Postale dell’Umbria che hanno raggiunto l’abitazione di un 44enne di nazionalità italiana, residente in un comune del Ternano.
Lì l’attenzione degli agenti si è subito concentrata sui supporti informatici di proprietà dell’uomo, un computer portatile e due hard disk esterni, la cui analisi sommaria ha fatto emergere la presenza di migliaia di video – circa 13 mila fra quelli disponibili e già cancellati – a contenuto pedopornografico. Con minorenni, anche bambini, ripresi in scene raccapriccianti, un pugno allo stomaco per gli stessi poliziotti che di indagini analoghe, nel tempo, ne hanno condotte molte.
Per questo il 44enne, che ha ammesso di scaricare tali contenuti da tempo e non di non essersi reso conto della gravità della sua condotta, è stato arrestato in flagrante per detenzione di materiale pedopornografico, con l’aggravante dell’ingente quantità. L’uomo si è visto applicare gli arresti domiciliari, poi convalidati e confermati dal gip di Terni, Barbara Di Giovannantonio, a seguito dell’interrogatorio di garanzia a cui l’indagato, difeso dall’avvocato Umberto Martella, è stato sottoposto nella giornata del 14 febbraio presso il tribunale di Terni.
Ovviamente l’indagine non può dirsi conclusa, perché i supporti sequestrati dal personale della polizia Postale e delle Comunicazioni dell’Umbria, su disposizione della procura di Perugia, saranno analizzati nel dettaglio. Al momento il 44enne resta ai domiciliari e, con il fascicolo destinato a passare sotto la competenza del gip di Perugia – l’autorità giudiziaria interessata sul piano investigativo è la Dda – è probabile che nei prossimi giorni si terrà una ulteriore udienza di convalida.
Secondo quanto appreso, l’uomo utilizzava un semplice programma, accessibile a tutti, per scaricare i file incriminati. Il tutto pensando di non dare nell’occhio, di non dover rispondere ad alcuno per quelle sue azioni che, invece, prevedono l’arresto. E pene severe.