L’applicazione della misura cautelare risale a venerdì scorso, 3 aprile. Gli agenti della squadra Mobile di Terni, coloro che hanno indagato sulla vicenda unitamente alla procura di Terni, hanno eseguito quanto disposto dal gip Barbara Di Giovannantonio – il divieto di avvicinamento e di contatto con la persona offesa – nei confronti di un muratore 58enne di origini albanesi residente da lungo tempo a Terni. L’uomo è accusato di maltrattamenti nei confronti della moglie, da cui si sta separando e con cui è sposato da 36 anni.
«Nulla di tutto ciò»
Mercoledì mattina è stato sentito dallo stesso gip con le modalità ‘protette’ tipiche del periodo: fisicamente era in questura a Terni, da dove si è collegato in modalità video con il tribuale dove erano presenti il suo legale difensore, l’avvocato Alessio Pressi, e lo stesso giudice. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia ha negato ogni addebito, ribadendo come lui quelle cose che gli sono state contestate, non le abbia commesse. Sotto la lente degli inquirenti ci sono finite diverse liti in cui, stando alle denunce ed agli elementi raccolti, il muratore avrebbe anche minacciato e picchiato la donna con calci e pugni. Il culmine a fine marzo, quando l’avrebbe più volte maltrattata – anche di fronte ad uno dei nipoti, minorenni – minacciandola di farla fuori e alzando le mani.
Ora la decisione
Una situazione tesa e pericolosa, su cui gli inquirenti hanno inteso agire rapidamente nel timore che potesse degenerare con conseguenze irreversibili. Per l’avvocato Pressi il 58enne non è socialmente pericoloso e i maltrattamenti non sarebbero tali, mancando elementi di continuità e unità necessari. Alla luce dell’interrogatorio di ieri, il tribunale deciderà se confermare la misura – al momento l’uomo vive in un monolocale a debita distanza dalla coniuge – o meno. Nel primo caso, la difesa valuterà l’eventuale impugnazione di fronte al tribunale del riesame.