Due delle tre condanne sono state confermate, il terzo imputato – che nell’aprile del 2021 era stato condannato, come gli altri due, ad un anno e otto mesi di reclusione – è stato invece assolto. Questo l’esito del processo d’appello per la morte dell’operaio 46enne Egidio Pennacchi, scomparso nel febbraio del 2014 in circostanze drammatiche, con il corpo ritrovato ben 36 giorni dopo il tragico fatto. Pennacchi, originario di Ferentillo e padre di quattro figli, stava potando alcune piante lungo il corso del fiume Nera a Terni, all’altezza della passerella di via del Cassero. Era a bordo del cestello di una gru e il mezzo da lavoro si era improvvisamente ribaltato, catapultandolo nel fiume. Nel processo di primo grado, il tribunale di Terni aveva condannato tre persone ed assolto altre cinque. A distanza di poco più di due anni, la Corte d’appello di Perugia presieduta da Paolo Micheli – nell’esaminare le impugnazioni delle difese dei tre imputati condannati ad un anno e otto mesi – ha inteso assolvere uno di loro, l’imprenditore Marco Serpenti, confermando invece quanto stabilito per gli altri due, il manovratore della cesta aerea Bruno Angelucci e l’imprenditore Fabrizio Pellegrini. Serpenti è difeso dall’avvocato Francesco Mattiangeli del foro di Terni, ovviamente soddisfatto dell’esito del giudizio d’appello per il proprio assistito. Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro i prossimi 90 giorni.
