Terni, palazzo Catucci-UniPegaso: accordo in scadenza, si va verso il prolungamento

Collescipoli – L’accordo del 2017 è in dirittura d’arrivo: c’è la richiesta di proseguire

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di S.F.

Sei anni e fine corsa. Con richiesta di proseguire: a palazzo Spada è arrivata una missiva legata all’università Pegaso. È in scadenza la convenzione da sei anni di validità – sottoscritta nel 2017 – per l’utilizzo in comodato d’uso gratuito di palazzo Catucci, a Collescipoli. Si va avanti?

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La situazione

Come prevede l’accordo 2017, Comune e Pegaso hanno la facoltà di valutare entro quattro mesi dalla scadenza l’opportunità se prolungare la convenzione. Da quanto risulta la liaison proseguirà ed è in corso l’interlocuzioni tra le parti per l’ulteriore concessione. Da ricordare che il patto originario – firmato il 19 aprile di sei anni fa dall’allora sindaco Leopoldo Di Girolamo e dal rettore Alessandro Bianchi – prevedeva l’obbligo di conservare e custodire in buono stato palazzo Catucci (in precedenza sede della facoltà di Economia di UniPg) in piazza Risorgimento, più la manutenzione ordinaria e straordinaria a carico dell’Ateneo. Un anno prima il 12 ottobre 2016, fu inviato da Pegaso il progetto denominato ‘Integrazione dell’offerta formativa ai fini dello sviluppo del territorio’.

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Il valore

All’epoca palazzo Spada aveva ridotto – lo prevede il regolamento per la concessione di beni immobili a terzi – del 100% il canone di mercato di palazzo Catucci, quantificato in 72.646 euro l’anno: «L’università si impegna, promuovendo accordi con associazioni locali, organismi di categoria, con altre città italiane e con gli atenei di maggior prestigio dell’area comunitaria, a sviluppare progetti – recita l’articolo 4 dell’accordo in scadenza – e ad attuare attività per la diffusione dell’innovazione e dello sviluppo del territorio, attraverso una pianificazione integrata dell’attività sui temi della cultura, formazione ed innovazione, al fine di dotare il tessuto produttivo locale di competenze di punta pronte a sostenere le sfide che i nuovi scenari economici impongono e sostenere la formazione e lo sviluppo di specifiche professionalità che possano soddisfare le esigenze del sistema socio-economico e favorire l’occupabilità dei destinatai». Salvo sorprese il rapporto proseguirà.

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