Terni, amianto: scatta verifica per rimozioni. Ordinanze a vuoto

Palazzo Spada e Usl Umbria 2 si sono attivate per un check generale della situazione: mirino sullo stato di attuazione dei vari provvedimenti

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di S.F.

La presenza di lastre di amianto su vari edifici della città. C’è questo tema al centro dell’operazione avviata – attività tuttora in corso – dalla direzione ambiente del Comune e dalla Usl Umbria 2 a Terni: il mirino è sui procedimenti degli ultimi anni per una ricognizione generale e, in questo modo, verificare se tutto è in regola. Non è così.

IL CASO STRADA DI CAMMINATA: ORDINANZE A VUOTO

Strada di Farfa

Il problema

Nel corso del tempo a palazzo Spada sono stati firmati molti documenti – prescrizioni e ordinanze – per la rimozione dell’amianto a carico dei privati. Il problema di fondo è che non c’era una regolamentazione rigida e dunque è in corso un check generale per capire chi davvero si è mosso, anche per evitare l’abbandono del materiale – è un reato – in aree boschive o comunque nascoste, come più volte accaduto. Oltre alla dispersione di fibre e la non corretta gestione dei rifiuti. Il tutto per avere a disposizione un censimento aggiornato.

L’ETERNIT IN STRADA DI FARFA: L’ORDINANZA DEL 2017

Le tettoie in amianto in strada di Camminata

Il controllo ed il censimento

In tal senso tra i casi più noti ci sono le coperture in amianto in Strada di Camminata, a borgo Bovio, con più ordinanze firmate nel corso del tempo. Non solo. Stessa situazione – in questa circostanza l’ultimo atto è dell’ex sindaco Leopoldo Di Girolamo, febbraio 2017 – per un complesso edilizio in Strada di Farfa, tra San Rocco e zona Macchia di Bussone: nonostante l’input per la rimozione e lo smaltimento del materiale la situazione è ancora da sistemare. E la questione non sfugge a chi risiede nei paraggi: «Lo stato di degrado è lamentabile e qui vicino abitano anche dei bambini. A distanza di anni stiamo ancora sopportando questo rischio». Ulteriore ostacolo che spesso si presenta – sponda privato – è il costo necessario per l’intervento. C’è una certezza: in caso di ordinanza non ottemperata c’è la necessità di muoversi e anche in fretta – in teoria, la realtà è diversa – perché si parla di salute pubblica.

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