Terni, prove di dialogo tra Ast e sindacati

Tornano a crescere i volumi produttivi previsti per il mese di giugno e, dicono le Rsu, «sono state rimosse le rigidità aziendali» su temi specifici in discussione

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Dopo gli scioperi, alla ThyssenKrupp di Terni si torna a discutere: «Grazie alle iniziative di mobilitazione messe in campo negli ultimi giorni che hanno riscontrato un ampia adesione dei lavoratori generando il fermo impiantistico – fanno sapere le Rsu aziendali – si è svolto un ulteriore incontro tra l’esecutivo e la direzione, nel quale oltre alla questione volumi, dove al di là del mese in corso confermiamo le preoccupazioni espresse in precedenza».

I volumi Perché la direzione, nell’incontro di martedì ha comunicato i programmi di produzione per il mese di giungo, che sono tornati su livelli normali (con la ‘saturazione’ del reparto ACC grazie alle 95.000 tonnellate previste e 1.700 tonnellate di fucinati; di LAC, con 90.900 tonnellate, di cui 19.300 di ‘black’, del Centro di finitura, con 18.000 tonnellate di LAF e 2.800 di NAC e del Tubificio. Poi ci sono le 46.300 tonnellate di LAF e 12.900 di NAC che saranno processate nei reparti PIX 1 /PIX2

«Rigidità rimosse» Secondo le Rsu, la direzione di ThyssenKrupp Ast sarebbe scesa a compromessi anche si altre problematiche per le quali si erano registrate delle tensioni: «Abbiamo discusso la situazione rispetto all’accordo sui passaggi di livello che era stato messo in discussione nelle precedenti settimane. In tale incontro sono state rimosse le rigidità aziendali e trovando soluzioni che danno seguito all’esigibilità dell’accordo in essere. Per quanto riguarda la situazione impiegati e quadri, l’azienda ha fatto un’illustrazione di massima su come intende procedere. Su questo argomento abbiamo con forza ribadito la necessità di convocare in tempo rapidi un incontro specifico per queste categorie. Oltre ciò, nei prossimi giorni ci saranno degli incontri per discutere e chiarire aspetti relativi all’accordo della Direzione territoriale del lavoro, proseguire la discussione sulla quota rimpiazzi e aprire il confronto per l’ente vigilanza».

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