Da 7 a 6 anni e da 6 anni e 8 mesi a 5 anni e 4 mesi: la corte d’appello di Perugia presieduta da Giancarlo Massei e composta dai giudici Andrea Battistacci e Fabio Massimo Falfari, ha rimodulato le pene inflitte lo scorso maggio a due fratelli originari di Cosenza, rispettivamente di 34 e 31 anni di età , condannati dal tribunale di Terni, con le modalità del rito abbreviato, per la rapina del 10 marzo 2020 ai danni del supermercato Emi di via Di Vittorio. I due, attualmente a piede libero, erano stati arrestati poco più di un mese dopo dagli agenti della squadra Mobile di Terni che, coordinati dal dirigente Davide Caldarozzi, avevano indagato sull’accaduto. Secondo l’accusa, erano entrati nel supermercato con il volto travisato e una pistola in mano con cui avevano minacciato il personale presente. Dopo aver colpito un cassiere, si erano impossessati di circa 1.600 euro in contanti presenti nelle casse ed erano fuggiti a bordo di un’auto Y10. A difenderli in aula c’erano gli avvocati Francesco Mattiangeli, Daniela Paccoi ed Emanuela Capparelli. Per il primo dei tre legali, «il ricorso per Cassazione è scontato. Continuamo a sostenere la loro totale estraneità , anche perché alle ore 15 del giorno della rapina, ovvero nell’orario in cui il fatto era avvenuto, erano stati controllati dalle forze dell’ordine nei pressi della loro abitazione».
Terni, quasi 14 anni di carcere ai fratelli della rapina al supermarket