Terni, rimpasto: Latini non vuole nuovi assessori. Per ora

Nel confronto con i responsabili provinciali dei partiti di maggioranza, il primo cittadino ribadisce la linea. Che non tutti gradiscono

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La volontà – almeno quella del sindaco Leonardo Latini – è, per ora, di mantenere inalterata la composizione della giunta e di distribuire le deleghe che erano di Leonardo Bordoni (urbanistica, edilizia privata, Suape, Peep, Paip, pianificazione strategica, area Vasta, viabilità, mobilità) fra gli attuali componenti dell’esecutivo di palazzo Spada. Questa la linea che mira a perdere il minor tempo possibile e che sarebbe stata esternata anche nel lungo incontro con i responsabili provinciali dei partiti di maggioranza (Nico Nunzi per la Lega, Paolo Alunni Pistoli per Fratelli d’Italia, Sergio Bruschini per Forza Italia e Giovanni Ceccotti per Terni Civica) che si è tenuto giovedì pomeriggio. Un tavolo che verrà aggiornato a breve, dopo ulteriori passaggi politici all’interno degli stessi partiti, e che con il passare dei giorni porterà ad un chiarimento definitivo circa il futuro prossimo dell’amministrazione comunale.

Terni, Bordoni lascia: rebus per il sindaco

Circa il percorso ipotizzato, il primo cittadino non avrebbe particolare fretta di trovare la soluzione del nuovo nodo politico emerso con le dimissioni del leghista Bordoni. Anche per questo appare plausibile che la ‘quadra’ possa arrivare nella prima metà di giugno. Richieste, pressioni e ambizioni, tuttavia, in questi giorni non mancano. Anche perché le deleghe dell’ex assessore – che ha lasciato per motivi personali – sono, come si dice, ‘di peso’. Specie in questa fase della vita cittadina. E un posto nella ‘cabina di comando’ fa gola a partiti e singoli, per ribadire, incrementare o affermare il proprio ruolo nel contesto cittadino. È il caso di FdI, partito che i sondaggi danno in piena salute da tempo, che coglie l’occasione per far sentire la propria voce e sembra caldeggiare l’ingresso in giunta dell’avvocato Maurizio Cecconelli, figura equilibrata e che gode di una certa stima dentro e fuori l’assemblea comunale. Di contro, Forza Italia vedrebbe bene l’assessore Stefano Fatale nel ruolo di vice sindaco (attualmente in capo all’indipendente Andrea Giuli). Terni Civica, come noto, rivendica invece da tempo una rappresentanza – quella di Michele Rossi – nel board comunale. E la Lega? Certo, l’addio alla politica – che amici e sostenitori sperano sia solo temporaneo – di Bordoni, rischia di ridurre lo spazio per il partito di maggioranza relativa. Fuori dalle mura del palazzo comunale, ma dentro quelle della Fondazione Carit, scalpita il leghista Leonardo Fausti, che fra foto con Salvini, pacche sulle spalle e qualche buona amicizia, è convinto di potersi giocare fino in fondo le proprie carte. Tuttavia il partito, almeno a Terni, sembra guardare altrove. Forse ad una soluzione, in linea con quella pensata dal sindaco, stabile ma temporanea. Fatta di riassegnazione delle deleghe, stessi nomi – che non vuol dire che manterranno identico peso – e un orizzonte temporale definito. Esaurito il quale, anche la figura di un tecnico, esterno, potrebbe integrare la squadra destinata a concludere il mandato amministrativo nel 2023. E giocarsi la partita elettorale.

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