Terni: «San Valentino unisce, non divide»

Cerimonia in basilica per il patrono. L’omelia del vescovo: «Valentino ci insegna l’amore per tutti». Inaugurata la vetrata artistica

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Un richiamo all’omelia del solenne pontificale di domenica scorsa in cattedrale e chiari riferimenti alla comunità diocesana, ai valori che dovrebbero permearla e ad una condivisione che, talvolta, è mancata. Questi i contenuti dell’omelia del vescovo di Terni, Narni e Amelia, Giuseppe Piemontese, durante la celebrazione per la festività di San Valentino a Terni, in basilica.

LA FOTOGALLERY DELLA CERIMONIA

«L’amore gli è costato il martirio»

«Oggi – ha detto il vescovo nella sua omelia – richiamo e approfondisco qualche punto più specifico, che arricchisce e integra il messaggio di San Valentino per la comunità cristiana e in particolare per questa comunità, che custodisce le spoglie e le memorie del nostro santo. L’aspetto che abbiamo sottolineato è quello di Valentino vescovo e martire, pastore di questa Chiesa, successore degli apostoli e guida attenta e amorosa del popolo a lui affidato da Gesù. La fedeltà quotidiana al mandato: predicare il Vangelo, custodire e proteggere il gregge, testimoniare la fede e l’amore per Gesù e il suo popolo, gli è costato il martirio».

IL SOLENNE PONTIFICALE DI DOMENICALE FOTO

La domanda rivolta a tutti

«Domenica abbiamo ribadito che l’ufficio pastorale riguarda chiunque abbia responsabilità nella chiesa e nella società. Riguarda ogni cristiano, al quale sono affidati i fratelli da custodire e amare. Un ufficio da svolgere come ha fatto Gesù: fino a donare la vita. Lungi da noi cadere nella tentazione del mercenario: approfittatore, opportunista, prezzolato e distaccato. Come viviamo tale ufficio pastorale nella famiglia, nella parrocchia e nel santuario? Domanda seria la cui risposta manifesta il valore e la verità della nostra adesione a Gesù. La seconda lettura proclamata, riferita a san Valentino – ha proseguito monsignor Piemontese – completa la descrizione del suo ufficio pastorale e della sua testimonianza, come pure evidenzia la natura della nostra testimonianza e un aspetto del nostro essere comunità. Ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio».

LA PROCESSIONE DEL SANTO VISTA DAL DRONE (VIDEO)

Il ruolo dell’amministratore

«Paolo indica dunque come vadano considerati i predicatori del Vangelo. Essi sono servi di Cristo. Valentino ha svolto l’ufficio episcopale non come titolo di onore, ma con l’animo del servitore, di chi presta aiuto a chi ha bisogno, ai sofferenti, ammalati, ai giovani, agli innamorati. Ma la finalità principale del suo servizio mirava ad annunciare il Vangelo, la lieta notizia di Gesù morto e risorto. Ha amministrato i misteri di Dio. A quel tempo l’amministratore non era semplicemente il ragioniere, quello che tiene la contabilità, ma il fiduciario, colui che si dedicava a tutto pur di rendere partecipi i destinatari dei beni del proprietario: i beni della Parola, dell’Eucarestia, della Grazia, del perdono, dell’amore. Ora, ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele. Poiché gli viene affidato un patrimonio, è necessario che l’amministratore sia fedele e onesto. Egli non attira su di sé l’attenzione, né pensa al proprio interesse, ma cerca di realizzare al meglio il suo incarico, accrescendo il valore dei beni che maneggia e distribuendone i frutti a tempo opportuno. Valentino ha amministrato con disinteresse e distacco, con fedeltà e rettitudine il suo servizio, ministero».

L’impegno in favore della comunità

«Nella lettura l’apostolo Paolo invita i cristiani di Corinto ad astenersi dal giudizio di qualunque genere, poiché questo è riservato al Signore alla fine dei tempi. Non giudicare l’apostolo stesso, i fratelli della fede, coloro tra i quali viviamo. Il giudizio ci pone sopra gli altri, rompe la carità, divide la comunità, il Corpo di Cristo. Valentino ha saputo tenere unito il suo gregge, il corpo di Cristo col dono della sua vita: nella fede, nell’amore, nel martirio. La nostra diocesi e la vostra comunità in particolare deve accogliere questa consegna di Valentino: il messaggio della sua vita, che ha tradotto la Parola di Dio. Assumere e svolgere l’ufficio pastorale sull’esempio di Gesù, buon pastore ciascuno nella propria condizione; vivere la vita cristiana non come padrone e con arroganza, ma come ‘servitore’ di Cristo e ‘amministratore’ dei misteri di Dio; porsi nei confronti dei fratelli non come colui che giudica, che spacca la comunità, uccide con i giudizi e le parole i fratelli e divide il corpo di Cristo».

«Sparlare è un’abitudine che il diavolo mette in noi»

«A tale proposito Papa Francesco così si espresse, era il 4 marzo del 2019: ‘L’abitudine di parlare male degli altri porta alle guerre: nel quartiere, nel posto di lavoro, nella scuola. Se pensi che qualcuno faccia qualcosa di cattivo, diglielo apertamente, non dietro alla schiena. Il chiacchiericcio non risolve nulla e ti porta alla guerra. Prima di sparlare degli altri prendi uno specchio e guardati, ti vergognerai dei tuoi difetti e penserai meno a quelli degli altri… Sparlare è un’abitudine che il diavolo mette in noi, contro la quale però abbiamo due medicine. La prima è la preghiera. Se ti viene di spellare un altro allora prega per lui. La seconda è ugualmente pratica: se ti senti di dire contro qualcuno morditi la lingua. Così si gonfia e non potrai parlare’».

«A questa comunità serve maggiore condivisione»

«Questa vostra comunità – ha proseguito il vescovo Piemontese – orgogliosa di essere custode delle memorie di San Valentino, patrono della diocesi e della città di Terni, oggi è chiamata e ringraziare per il dono che custodisce, ma anche interrogarsi sulla fedeltà alla propria vocazione e missione. Religiosi, presbiteri e laici si stringono in un aiuto vicendevole per essere all’altezza della ‘missione valentiniana’. Già in passato ho esortato e oggi mi piace richiamare il mio sogno: il cammino di questa comunità parrocchiale e santuariale, come dicevo al termine della visita pastorale, deve prendere il passo di una condivisione maggiore con tutta la realtà diocesana. Nella evangelizzazione, nella carità, nella liturgia, nella spiritualità e nella promozione dell’amore vero. La comunità religiosa dei carmelitani, il Terz’Ordine Carmelitano con la comunità parrocchiale devono unire la testimonianza del carisma carmelitano, il messaggio di amore di Valentino, l’attenzione ai giovani, ai fidanzati, alla famiglia. Senza una decisa attenzione a queste scelte si resta nell’autoreferenzialità, nell’abitudinario, nell’immobilismo e ogni riproposizione di tradizioni legate al passato rischia di avere il sapore di folklorismo e non del dono del messaggio di Valentino a concittadini, pellegrini e devoti del santo, sparsi in tutto il mondo. La collocazione di una nuova vetrata, dono dei Lions e progetto e disegno degli studenti del dell’istituto classico artistico ‘Metelli’ di Terni, si pone come volontà della società civile di affidare all’arte, alla tradizione e alla storia, attraverso i simboli valentiniani rappresentati, la vita, le opere, la testimonianza e l’influsso esercitato del vescovo Valentino al progresso e al bene della società, della nostra città, della Chiesa e dell’umanità intera. Questa comunità religiosa e parrocchiale viene investita della custodia anche di questi beni e della storia e dal messaggio da essi raffigurata e narrata. Una narrazione che diventa annuncio di Gesù Cristo, del suo amore per gli uomini e le donne e della consegna della speranza a giovani, innamorati, famiglie, poveri, malati, cercatori di Dio e credenti».

L’augurio

Infine l’augurio espresso da padre Giuseppe Piemontese: «San Valentino torni in città a distribuire rose, benedizioni, moniti amorevoli e a guarire le ferite di cittadini, istituzioni, partiti, associazioni civili ed ecclesiali, a sostenere i sogni e le speranze dei giovani e l’impegno di tutti al dialogo, alla pacifica convivenza civile e sociale, al gusto dell’amore e del volersi bene».

La vetrata artistica

Al termine della celebrazione – come accennato nell’omelia – è stata inaugurata e benedetta la nuova vetrata artistica posta nella basilica di San Valentino, realizzata dagli studenti del liceo artistico ‘Metelli’ e dal maestro vetraio Pierluigi Penzo di Amelia. La vetrata, donata dal Lions club San Valentino di Terni, raffigura la traslazione del corpo di San Valentino, da Roma a Terni, nella notte per mano dei tre discepoli del filosofo Cratone, Apollonio, Efebo e Procuro, convertiti dal futuro santo. La vetrata, dalle dimensioni 180 x 280 centimetri con un’area di 5 metri quadrati, si trova nella prima cappella di destra. Si tratta della sesta vetrata realizzata per la basilica a cominciare dalla prima posta al centro della facciata nel 1933, su commissione dei Lions. Il bozzetto è il risultato di un lavoro corale in cui gli studenti si sono divisi i compiti nell’esecuzione del disegno dei vari personaggi che sono poi stati posizionati all’interno dello spazio del telaio della vetrata. Particolarmente elaborato lo studio dei colori della vetrata e degli effetti di luce realizzati in vetrofusione e sabbiatura per rappresentare il cielo stellato con un blu intenso Murano.

Il contest giovani ‘Fatti sentire’

Nell’ambito delle manifestazioni in onore di San Valentino, domenica 16 febbraio dalle ore 15.30 presso il cinema ‘Cityplex Politeama’ di Terni si terrà l’evento che conclude il contest ‘Fatti sentire’ in cui i giovani si sono espressi su vari temi con i linguaggi della musica, scrittura, fotografia. All’interno del pomeriggio ci saranno le premiazioni dei loro lavori e la loro presentazione attraverso dei video, momenti di intrattenimento e spettacolo, il concorso estemporaneo sui social sul tema ‘Ama e dona la vita’. Un evento per tutti i giovani che hanno partecipato al contest e per tutti gli altri che vogliono condividere esperienze ed idee.

Festa della promessa dei fidanzati

Sempre domenica 16 febbraio, dalle ore 11, si rinnova la promessa d’amore dei fidanzati, provenienti da tutta Italia, nella basilica di San Valentino. Uno dei momenti più significativi delle celebrazioni religiose in onore di San Valentino patrono di Terni e degli innamorati. Una promessa d’amore che pronunceranno circa 100 coppie di fidanzati, nella solenne celebrazione presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese. Oltre ai tanti ternani che parteciperanno alla celebrazione, nutrita è la presenza di coppie provenienti da fuori provincia che hanno dato la loro adesione alla ‘Festa della promessa’: adesioni sono giunte da Reggio Calabria, Napoli, Pescara, Torino, Roma e provincia, Viterbo, Perugia, Verona, dalla Puglia, Campania, Toscana. Dalle ore 10 di domenica le coppie saranno accolte nella scuola materna di San Valentino con un omaggio floreale per le donne e la colazione offerta dal comitato organizzatore della parrocchia. Alle ore 11 raggiungeranno processionalmente la basilica di San Valentino per partecipare alla celebrazione al termine della quale sarà donata la pergamena ricordo della manifestazione. Le coppie di fidanzati che volessero partecipare all’incontro possono contattare la parrocchia di San Valentino al numero telefonico 0744,274508.

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